Superata la quota 110 milioni di contagi da Covid-19 registrati ufficialmente nel mondo dall’inizio della pandemia. Lo rende noto l’università americana Johns Hopkins. Il Paese più colpito in termini assoluti restano gli Stati Uniti, seguono l’India e il Brasile.
“Vaccini ai Paesi più poveri del mondo”: la proposta di Macron al G7 per sostenere i contagi
Il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato l’Europa e gli Stati Uniti a inviare urgentemente fino al 5% delle loro forniture alle nazioni in via di sviluppo. Il premier britannico, Boris Johnson, oggi annuncerà che il Regno Unito donerà le dosi in più ai Paesi più poveri e cercherà di ridurre a 100 giorni il tempo necessario per produrre nuovi vaccini. L’Unione Europea annuncerà il raddoppio del proprio contributo al sistema di vaccinazione anti-Covid Covax dell’Oms. Lo scopo è portarlo a un miliardo di euro e un contributo di 100 milioni di euro in aiuti umanitari a sostegno della campagna di vaccinazione in Africa.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha ribadito nei giorni scorsi che la distribuzione dei vaccini nel mondo è stata “selvaggiamente ingiusta e disomogenea”. Solo 10 Paesi hanno somministrato il 75% di tutti i vaccini Covid-19 messi a disposizione dalle case farmaceutiche. Mentre più di 130 Paesi non hanno ricevuto una singola dose.
I Paesi con le economie pù avanzate hanno accumulato un miliardo di dosi di vaccino anti-Covid in più del necessario. Decine di Paesi non hanno ricevuto ancora neppure una fiala, dice the ONE Campaign, ong che si batte contro povertà e malattie prevedibili.
Biden pronto a donare: ma dopo la copertura agli americani
Oggi il presidente americano Joe Biden parlerà di vaccini internazionali alla prima riunione del G7. Annuncerà di voler donare 4 miliardi di dollari al Gavi (l’alleanza del vaccino). Inoltre dichiara di non volersi impegnare a cedere una parte di scorte americane fino a quando un’alta percentuale di americani non sarà vaccinata. In molti pensano che questa sua scelta sia sbagliata. Il vaccino diffuso più equamente nel mondo aiuterebbe a diminuire la diffusione delle varianti.