Adiconsum: Povertà energetica, problema reale e complesso da affrontare con urgenza. L’urgenza di affrontare la povertà energetica
Il periodo in cui siamo
Siamo in un periodo di transizione energetica: i costi non devono ricadere sui consumatori. Nessuno deve rimanere escluso dall’accesso all’energia. Serve la cooperazione di tutti: istituzioni, imprese, associazioni consumatori. La povertà energetica è un problema che colpisce 1,4 miliardi di persone nel mondo, 50 milioni in Europa e 5 milioni nel nostro Paese. Destinata, purtroppo, ad aggravarsi anche per il perdurare del Covid – dichiara Carlo De Masi, Presidente di Adiconsum nazionale. Si tratta in particolare di numeri significativi che la dicono lunga sulla realtà e sulla complessità del problema, tanto che la lotta alla povertà energetica è una delle priorità della Commissione europea. La stessa che ha istituito anche una Settimana europea dedicata, che quest’anno si svolge dal 17 al 20 febbraio.
La situazione da affrontare
È tempo che le istituzioni politiche, imprenditoriali, sociali, affrontino con urgenza la problematica a 360 gradi. Inoltre anche alla luce della transizione energetica in atto – prosegue De Masi – Non bastano, infatti, solo i comportamenti virtuosi del consumatore. Non servono solo sostegni economici, ma anche sostegni per interventi tecnologici, come è emerso nel corso della Conferenza internazionale organizzata da Adiconsum per il progetto STEP-IN sulla povertà energetica, nell’ambito del Programma europeo “Horizon 2020”.
Le collaborazioni e le strategie
La strategia per condurre in modo efficace la lotta alla povertà di energie è fondamentale ed è stata anche richiamata nella Raccomandazione pubblicata lo scorso ottobre dalla Commissione europea. De Masi continua- “nel documento, la Commissione, oltre ad indicare gli strumenti per misurare la povertà energetica e per definire che cosa si deve intendere per “numero significativo di famiglie in povertà energetica”, ha anche invitato gli Stati membri ad affrontare la problematica in stretta cooperazione con tutti i livelli (amministrativo, sociale, istituzionale, ecc.) e a condividere le best practice ottenute tra i vari Paesi.
De Mesi conclude
Infine, e non ultimo, – conclude De Masi – non viene mai sottolineato abbastanza che la povertà energetica non ha risvolti solo di carattere economico sul consumatore, ma ha ripercussioni anche sulla sua sfera sociale e sulla sua salute mentale e fisica. Per scongiurarli, i costi della transizione energetica non devono ricadere sui consumatori. In conclusione nessuno deve rimanere escluso dall’accesso all’energia.