E’ stato identificato nel sud dell’Egitto, non lontano dal Nilo, un birrificio. Produceva ingenti quantità di birra, probabilmente bevuta durante i riti funebri.
All’epoca del sovrano egizio Narmer, più o meno 3000 anni a.C. si produceva birra, e nemmeno poca. Lo suggerisce la scoperta di un vero e proprio birrificio nella zona di Abido, nel governatorato di Sohag, nel sud del paese. Qui infatti, ha annunciato nei giorni scorsi il ministero del turismo, sono rinvenute delle vasche usate per la produzione della birra.
Le birre sono state scoperte più volte e in alcuni casi ricreate a distanza di tempo. Però, quella che si produceva ad Abido spicca per le dimensioni produttive e per l’impronta reale. Come spesso accade, però, la scoperta è tutt’altro che recente.
Il birrificio di Abido è noto dall’inizio del secolo scorso, grazie all’attività di alcuni archeologi britannici. Oggi, il giornale Abydos Archeology, dedicato alle missioni sul campo, mostra una ricca documentazione fotografica. Solo di recente se ne è compreso il significato, grazie al lavoro guidato dagli egittologi Matthew Adams della New York University e Deborah Fishak della Princeton University. I due egittologi hanno messo insieme le informazioni arrivate dai nuovi scavi e condotto analisi sui resti rinvenuti nel sito. Secondo le ricostruzioni presentate oggi dagli esperti, quelle vasche servivano per il grano, come intuirono in passato gli archeologi britannici, per scaldarlo insieme all’acqua e produrre così della birra. Bevanda che, ha spiegato Adams, potrebbe essere stata usata durante i riti funerari del luogo, e che la capacità di produzione era piuttosto elevata, pari a circa 22400 litri.