“Come un angelo”, il primo libro di Francesca Vincenzi, è uno spaccato del mondo del Volontariato, che ne delinea con trasporto la missione vissuta con l’abnegazione più assoluta di una instancabile eroina moderna.
Francesca, nella sua vita reale, per tutti è l’Angelo. Un angelo buono, di quelli che se lo invochi giunge, se serve una coperta per i senza tetto, un paio di scarpe nuove per il bambino che non può comprarle. Se la casa-famiglia ha necessità, se la missione umanitaria chiama lei c’è sempre. Per tutti e per qualsiasi esigenza.
A dimostrarlo, numerose testimonianze di persone che durante questo fantastico viaggio, arrivano a conoscerla bene. Volti noti, o volti senza nome, tutti narranti la straordinaria forza che Francesca ha, anche di mettersi in gioco senza riserve, senza risparmiarsi mai, con una innata capacità di coinvolgimento del prossimo.
Francesca propone, chiede, raccoglie, smuove mari e monti quando si tratta di aiutare un bisognoso, trovare un tetto, o gestire una missione. È questo il vero messaggio dell’autrice: mettetevi in gioco, sempre, aiutate, donate, siate generosi, fino all’estremo.. ed un sorriso è la moneta più potente che esista, per ripagare gli animi delle persone che dedicano la loro vita al Volontariato.
Un Angelo vero
L’incipit del libro è tutto un caso. Francesca è entrata per caso una domenica in una comunità, per caso ha conosciuto persone che l’hanno condotta ad essere la donna che è oggi. Ma nulla avviene per caso, lei che in cielo ha un Angelo vero, la piccola Michela, salita alla Luce Eterna appena nata, il primo grande dolore di Francesca, e che forse aveva già scritto il suo destino.
Lunedì 8 Marzo esce il libro “Come un angelo”, al quale l’autrice ha a lungo lavorato, raccogliendo una piccola parte di testimonianze tra le tante storie che si sono intrecciate alla sua.
L’autrice ha un sogno ambizioso, vorrebbe creare progetti che possano raccogliere fondi a favore degli Ultimi, delle persone svantaggiate, a favore di chi – come lei – sul lavoro ha dovuto subire pressioni e violenze psicologiche, eppure nonostante tutto, c’è. E così l’autrice comincia con il libro, un racconto immediato, semplice, come è lei, senza filtri, con questo unico desiderio: aiutare incondizionatamente gli altri.
La dedica è per la persona più importante della sua vita, il figlio Lele, il motivo vero per cui Francesca fa tanti sacrifici, senza chinare mai il capo, né per stanchezza né per rinuncia. Un viaggio che vale la pena di essere letto, dalla prima all’ultima pagina, che non ha un inizio e non ha una fine, un omaggio ai tantissimi Volontari che compongono la trama invisibile e forte del tessuto del nostro Paese, spesso misconosciuti, ma che ogni giorno ci sono per gli altri, in cambio solo di un sorriso.(AGI)