In questo secondo webinar, i partecipanti impareranno ad organizzare un laboratorio di cinema per ideare e realizzare video spot di comunicazione sociale nelle scuole
Questo grazie all’esperienza sul campo che Girolamo Macina ha acquisito nella sua professione di film educator e videomaker. Nelle scuole sarà possibile approfondire tutti gli aspetti che riguardano il linguaggio cinematografico, la scrittura e la traduzione di un’idea in un elaborato video.
Il webinar è organizzato nell’ambito dell’iniziativa “La Scuola allo schermo” ed è particolarmente indicato per la scuola secondaria di primo e secondo grado
La Scuola allo schermo è una raccolta di risorse audiovisive rivolta ai docenti, ai dirigenti scolastici. Ma anche per chi studia, fa ricerca o formazione nei contesti educativi propri delle piccole scuole. Più ampiamente, a chiunque nel mondo della scuola voglia approfondire, mediante le fonti audiovisive, temi sociali, culturali ed economici. Un repertorio ragionato di film, documentari, cortometraggi, interviste e altri materiali di finzione, per un viaggio tra le culture educative, i metodi e gli strumenti didattici, le innovazioni, il rapporto con i territori e con la società in Italia e non solo.
Ogni fonte filmica individuata viene accompagnata da una sinossi del film e da una presentazione del regista al fine di renderla, insieme alle proposte didattiche suggerite, una risorsa educativa. In particolare per il primo ciclo, creando un terzo spazio virtuale per una scuola aperta e diffusa.
Nasce all’interno della Struttura 12 “Valorizzazione del Patrimonio storico” (coordinata da Pamela Giorgi). Vuole essere di riferimento per ogni grado di istruzione ed anche, al contempo, al mondo della formazione in servizio di docenti e educatori. La collaborazione con il gruppo di ricerca della Struttura 8 ‘Innovazione metodologica e organizzativa nelle scuole piccole’ ha fatto del contesto educativo delle piccole scuole il primo campo di intervento e sperimentazione dell’iniziativa la Scuola allo schermo. Oggi oltre 400 istituti di montagna, delle isole o delle aree interne e periferiche del paese aderiscono all’iniziativa.
Si tratta di luoghi fragili ma al contempo attivi e in grado di ripensarsi anche a partire dalla scuola. A partire dalle opportunità che essa offre di sperimentazione tracciando veri e propri paesaggi educativi.