Leonardo contribuisce all’innovazione del Sardinia Radio Telescope in Sardegna.
Vitrociset si è quindi aggiudicata due gare INAF. Per il potenziamento dell’SRT. Integrerà i sistemi elettromeccanici al servizio dei ricevitori. E fornirà anche un sistema metrologico per il Sardinia Radio Telescope.
La collaborazione tra Vitrociset e INAF su SRT. E’ stata dunque avviata nel 2015. E inoltre si arricchisce oggi di ulteriori attività. Finalizzate a migliorarne le capacità scientifiche. Nel monitoraggio dei detriti spaziali.
“Sardinia” in prima linea per lo sviluppo di tecnologie. E servizi strategici per lo spazio.
Leonardo conferma le sue capacità nel Sardinia Radio Telescope. A supporto della Space Situational Awareness, contecnologie. E competenze altamente complementari.
Leonardo, attraverso la sua controllata Vitrociset si è aggiudicata due gare. Per il potenziamento dell’infrastruttura del Sardinia Radio Telescope (SRT).
Gestito dall’Osservatorio Astronomico di Cagliari. Dell’Istituto Nazionale di AstroFisica (INAF).
A seguito di un finanziamento assegnato all’INAF. Dal Ministero dell’Università e Ricerca (MIUR). Per il miglioramento delle capacità scientifiche dell’SRT. E della sua infrastruttura. Vitrociset si occuperà dell’integrazione dei sistemi elettromeccanici. Al servizio dei ricevitori sull’SRT. E fornirà di un sistema metrologico avanzato per l’SRT.
Tale potenziamento consentirà di integrare e validare la nuova strumentazione scientifica nel Sardinia Radio Telescope. Predisporre l’infrastruttura per gli sviluppi tecnologici e scientifici. Razionalizzare le attività di manutenzione e gestire e migliorare l’affidabilità.
I nuovi sviluppi permetteranno di ottenere una diminuzione del downtime del telescopio. Aumentandone così la produzione scientifica.
Alto circa 70 metri, dal peso di oltre 3000 tonnellate. E con una parabola (lo specchio primario) di diametro pari a 64 metri. L’SRT è un radiotelescopio con caratteristiche innovative. Per applicazioni radioastronomiche e spaziali. Fino a frequenze superiori ai 100 GHz. Realizzato dall’INAF in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana.
L’antenna parabolica, strumento dall’altissimo valore tecnologico.
Scruta il nostro cielo ininterrottamente alla ricerca. E per lo studio di corpi celesti. Sistemi planetari con pianeti simili alla terra, sistemi stellari. Pulsar e oggetti o corpi dalla forte emissione radio. (Nuclei galattici attivi, radiogalassie, quasar, buchi neri). Ma anche alla ricerca di forme di vita extraterrestri.