Rendere i processi produttivi italiani più efficienti in termini di risorse impiegate e rifiuti prodotti. Questo l’obiettivo dei nuovi incentivi per l’economia circolare voluti dal Ministero dello Sviluppo per le imprese nazionali. Un regime incentivante dedicato ad aziende di qualsiasi dimensione che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca. La misura è stata introdotta con il Decreto 11 giugno 2020, nell’ambito del Fondo per la crescita sostenibile; lo scorso 10 dicembre, con l’attivazione del servizio on line per la presentazione delle domande, è partita ufficialmente la raccolta di domande, sotto la gestione di Invitalia ed Enea.
Oggi il Ministero fornisce qualche primo dato sull’iniziativa a partire dalle richieste già pervenute. “Sono 72 le domande già presentate dalle imprese per progetti di ricerca e sviluppo in Economia Circolare, il nuovo incentivo […] per favorire la riconversione delle attività produttive verso un modello di economia che mantiene il più a lungo possibile il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse e che riduce al minimo la produzione di rifiuti. Numerose altre domande risultano invece in corso di compilazione”, scrive il MiSE.
A queste prime richieste andranno 76 milioni di euro dei 217 totali messi a disposizione. Nel dettaglio 59 milioni avranno la forma di finanziamento agevolati, gli altri 17 saranno contributi a fondo perduto. A livello territoriale, al momento la Lombardia risulta la Regione con il maggior numero di richieste presentate, seguita da Emilia Romagna e Veneto. “I progetti di ricerca e sviluppo – aggiunge il Ministero – provengono soprattutto da grandi e medie imprese e riguardano principalmente la fabbricazione e trasformazione avanzata, nonché i materiali avanzati”.
Cosa finanziano i nuovi incentivi per l’economia circolare?
La misura sostiene soprattutto attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, focalizzandosi su progetti con elevato contenuto di innovazione tecnologica e sostenibilità.
L’obiettivo deve essere soprattutto la riconversione produttiva delle attività economiche tramite: innovazioni di prodotto e di processo; progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale; tecnologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua; strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti in conclusione, è di efficientare il ciclo produttivo; nuovi modelli di packaging intelligente e da riciclo; sistemi di selezione del materiale multi leggero