L’Italia al 76esimo posto su 153 in quanto a parità di genere. A dicembre 2020 nel nostro Paese persi 101mila posti di lavoro, 99mila erano di donne.
Secondo il Global Gender Gap Index, sui temi dell’equità di genere il nostro Paese figura al 76esimo posto tra i 153 censiti. Inoltre siamo al 17esimo sui 20 dell’Europa Occidentale (peggio di noi solo Grecia, Malta e Cipro).
La pandemia ha solo aggravato una situazione già di per sé non invidiabile: solo nel mese di dicembre 2020, in Italia si sono persi 101mila posti di lavoro e 99mila erano di donne.
La crisi causata dal Covid-19 ha colpito soprattuto le donne. La scarsa occupazione femminile danneggia il Pil nazionale
L’impatto della crisi economica post Covid sulle lavoratrici italiane è stato particolarmente pesante. “Quasi il 40% delle donne occupate in Italia è occupato in solo in tre macro settori, commercio, sanità e assistenza sociale, istruzione. Quelli più colpiti dalla pandemia e dalla crisi”, spiega Azzurra Rinaldi. L’economista dell’Università Unitelma Sapienza è intervenuta in occasione della presentazione della nuova campagna di Coop sulla parità di genere “Close the Gap- riduciamo le differenze”.
“Questo non è un problema femminile, è un problema sistemico e di efficienza economica”, aggiunge Rinaldi. “L’Italia sta producendo molto meno di quanto potrebbe proprio perché molte donne non sono occupate”.
Nel nostro Paese le donne rappresentano oltre il 51% della popolazione e sono anche più istruite. Si tratta quindi di “un doppio spreco, perché potrebbero produrre reddito, Pil, occupazione e gettito fiscale per lo Stato”, continua l’economista.
Di nuovo, meno del 50% delle italiane ha un’occupazione: grande problema al sud. Rimane l’annoso problema delle ore spese in attività di cura non retribuite.
Il problema riguarda in particolare la fascia di età produttiva, quella compresa tra i 15 e i 64 anni. “Prima della crisi del Covid avevamo superato il 50% di donne occupate, in 4 mesi di crisi post epidemia siamo tornati a un tasso di occupazione femminile del 48,6%”, sottolinea Rinaldi. “A questo si aggiunge lo squilibrio territoriale: il tasso di occupazione femminile è di oltre il 60% al nord mentre si ferma al 33% al sud”.
Perché accade questo? “Le donne italiane ogni giorni spendono oltre 5 ore in attività di cura non retribuite”, spiega ancora. “Prendendosi cura dei figli, di anziani, di malati, a fronte di meno di due ore degli uomini. E si fanno carico di oltre il 74% del totale delle ore di lavoro non retribuito di cura”.
Un ulteriore problema è quello della parità salariale: sempre secondo il Global Gender Gap Index, l’Italia è in 125esima posizione per parità salariale in parità di posizione”.