Italia, paese a crescita zero. Una coppia su cinque è infertile Anche in Sardegna culle vuote da anni: trentamila donne, un milione nel Paese, non possono diventare mamme. Al convegno nazionale curato da Mondo Roky intervengono anche i parlamentari Anna Rossomando e Isabella Rauti. Si dibatte di patologie, Gestazione per altri, procreazione medico assistita, adozioni, norme superate nella tutela dei diritti.
Sabato 27 febbraio, si tiene il convegno nazionale “Infertilità femminile e maternità: tra scienza, costume, etica e politica”. L’evento è organizzato dall’associazione Mondo Roky e si svolge in modalità webinar.
Affronta un tema che riguarda milioni di donne e le modalità scientifiche con le quali la scienza può e potrà offrire opzioni e risposte: Adozioni, trapianto d’utero, utero artificiale, gestazione per altri
Al mattino, si parla di patologie della riproduzione e alle possibili soluzioni. Per medici, biologi e psicologi sono previsti 6 crediti Ecm. Al pomeriggio, il confronto riguarda la Gestazione per altri, l’opzione più spinosa sotto il profilo etico, legislativo e politico. “Un insieme di patologie – spiega Marcello Pili, direttore scientifico dei lavori – concorrono a spiegare perché nel nostro paese il 20 per cento delle coppie non può avere un figlio spontaneamente. La situazione contribuisce al dato di denatalità nel nostro paese e per la quale anche in Italia, si potrebbero e dovrebbero avere opportune risposte”.
Trentamila donne non possono diventare mamme: sos natalità in Sardegna. Un milione di donne in Italia vorrebbero diventare madri. In Sardegna sono circa trentamila. Numeri allarmanti: una coppia su cinque è infertile
Un dato che spiega il progressivo calo demografico in un paese a crescita zero da anni e destinato a diventare un ospizio senza più ricambio generazionale.
Due milioni di italiani hanno bisogno di una presa in carico della politica sanitaria che tenga conto della loro aspirazione genitoriale utile a dare risposte concrete. Condizioni già state rese possibili dalla scienza e applicate in altri paesi in leggi certe e consolidate da decenni.
“Le italiane con patologie della sfera riproduttiva o sistemiche per le quali non potranno condurre una gravidanza sono oltre un milione. Convivono – rimarca Marcello Pili, cardiologo – con endometriosi grave, assenza congenita dell’utero, hanno perso l’utero a causa di un tumore, hanno patologie cardiache, renali, neurologiche e dell’apparato immunitario che impediscono loro di mettere al mondo un figlio”.