“Siamo fiduciosi di poter raggiungere il nostro obiettivo a fine estate di vaccinare il 70% della popolazione europea adulta. Si tratta di 255 milioni di cittadini della Ue, e se guardiamo ai dati previsti. Questo è un obiettivo che siamo certi di poter realizzare“. Ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen. Al termine del vertice Ue in videoconferenza, nel corso della quale è stato trovato un accordo di massima sul cosiddetto ‘passaporto vaccinale‘.
“Ci servono almeno tre mesi per lo sviluppo tecnico di un sistema inter-operabile europeo” .” Per i passaporti vaccinali”, ha spiegato in proposito. L’ accordo riguarda l’utilizzo di “una serie di dati minimi”. Nel passaporto “che potrebbero essere utili per dare informazioni sulla presunta immunità” dei cittadini.
Le informazioni confidenziali, che riguardano la vaccinazione. La negatività a un test e l’eventuale sviluppo di anticorpi. Devono essere “pertinenti a livello transfrontaliero”, ha aggiunto. La presidente della Commissione Ue. Ha insistito sull’importanza di “sviluppare un approccio europeo”. Al sistema dei passaporti vaccinali. “Se non ci riuscissimo, le iniziative bilaterali”. Degli Stati membri “creeranno ancora più difficoltà”.
E anche grandi società come “Google e Apple sono pronte a offrire soluzioni all’Oms”. Ma si tratta di condividere “informazioni confidenziali, quindi vogliamo dire chiaramente che noi offriamo una soluzione europea”.
Bruxelles continuerà a dialogare con i governi per “progredire in questa direzione entro marzo”. Ha aggiunto la leader Ue, sottolineando che “il dibattito dovrà tenere conto del rischio di discriminazioni”. E al contempo, del fatto che “per molti Paesi Ue il turismo è estremamente importante. Dal punto di vista economico e sociale”.
“Vogliamo un passaporto verde a livello Ue col quale si possa viaggiare liberamente, per affari e per andare in vacanza, oltre a godere finalmente di eventi culturali, e altro“, ha spiegato il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, su Twitter. Kurz è tra i leader contattati dal premier greco, Kyriakos Mitsotakis, per creare una coalizione per spingere l’iniziativa del passaporto Covid, in vista dell’estate. Tra i Paesi che frenano, ritenendo la discussione prematura, Germania, Olanda, e Belgio.
Von der Leyen e il vaccino
Il presidente francese, Emmanuel Macron, riunirà la prossima settimana i membri del governo per preparare il “pass sanitario” che non sarà un “passaporto vaccinale”, in vista della riapertura dei luoghi di cultura e dei ristoranti chiusi durante la pandemia del Covid-19. Lo ha annunciato lo stesso capo dell’Eliseo questa sera dopo la fine del Consiglio europeo. La creazione di questo nuovo strumento “porrà molte questioni tecniche, di rispetto dei dati individuali, di organizzazione delle nostre libertà”, ha detto Macron, e per questo “bisogna prepararlo fin da ora tecnicamente, politicamente, giuridicamente”.
“Sento – ha detto Macron – che c’è molta confusione talvolta su questo tema” ma il pass sanitario “non sarà legato soltanto alla vaccinazione”, ha sottolineato. Poiché “se riusciremo a riaprire alcuni siti, non saremo in grado di condizionare il loro accesso a una vaccinazione, e fra l’altro non avremo aperto la vaccinazione ai più giovani”. “Dobbiamo evitare – ha detto Macron dopo la discussione oggi con i leader dei 27 – che ciascun Paese sviluppi un proprio sistema, lavorando a una certificazione medica comune”.