«Sono passati ormai tre mesi da quando è stata chiusa l’Unità operativa di Neuro-riabilitazione dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari. Un presidio sanitario di grande importanza non solo per il Sud Sardegna, ma per tutta l’Isola. La struttura più importante di questo genere all’interno del nostro territorio regionale. I pazienti sardi con gravi cerebro lesioni traumatiche o vascolari si sono visti privare di 12 preziosi posti letto che potrebbe garantire loro un livello di assistenza essenziale e di eccellenza.»
Un’interrogazione urgente per conoscere dal presidente della Regione Christian Solinas e dall’assessore dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale Mario Nieddu, quali siano le motivazioni della sospensione dell’attività di questo reparto di eccellenza.
Nota Stampa Sulla situazione dei pazienti cerebrolesi non è possibile perdere altro tempo.
«La chiusura dell’Unità operativa di neuro-riabilitazione al Brotzu, sta causando disagi insostenibili per i pazienti e le famiglie, già impegnati in percorsi di ripresa difficili e impegnativi»
«Sulle gravi cerebrolesioni acquisite in Sardegna», ricorda Agus, «abbiamo già presentato una mozione, con primo firmatario Gianfranco Satta. Chiediamo al presidente della Regione azioni concrete per fare in modo che i pazienti abbiano adeguata assistenza in tutta l’Isola».
«Nel frattempo non è più tollerabile la chiusura che va avanti da tre mesi. Con il conseguente smistamento degli utenti in centri, anche privati, che non possono chiaramente garantire lo stesso livello di eccellenza. Sappiamo bene che la pandemia ha reso tutto più complicato. Ma soprattutto la carenza di personale specializzato che ha portato alla chiusura di neuro-riabilitazione al Brotzu è un problema che richiede soluzione da tempo».