Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha inviato i pareri in merito agli esami di Stato 2021 di primo grado
Complessivamente accoglie positivamente la formula proposta dal Ministero dell’Istruzione dovuta all’emergenza sanitaria. Nell’adunanza plenaria svoltasi il 26 febbraio, in modalità telematica, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha espresso tre pareri riguardo agli esami di primo grado
Esame di maturità
In merito agli esami di Stato nel 2° ciclo, il CSPI ha valutato lo stato di emergenza sanitaria e le problematiche che stanno caratterizzando le attività didattiche. Si conferma anche per l’a.s. 2020/21 le modalità di svolgimento previste per lo scorso anno.
Auspica che i consigli di classe si facciano carico delle ansie per il futuro incerto vissuti dalle studentesse e dagli studenti. Consentano a tutti gli alunni di vivere serenamente l’esperienza dell’esame, attraverso un colloquio che valorizzi il percorso scolastico svolto e le competenze acquisite.
Suggerisce che “nel colloquio d’esame siano privilegiate la prospettiva multidisciplinare e la possibilità di valorizzare sia le competenze disciplinari sia quelle individuali di ciascun candidato. Evitando un’impostazione rigida e schematica della prova”.
Il CSPI rileva, nelle disposizioni, la mancata indicazione entro la quale i consigli di classe sono chiamati a designare i commissari interni. Ciò sarebbe opportuno per completare gli adempimenti rispetto alla scadenza stabilita per la presentazione delle domande di partecipazione all’esame di Stato in qualità di Presidente.
Esame di terza media
In merito agli esami di Stato nel 1° ciclo, approvato a stragrande maggioranza con un solo astenuto, il CSPI accoglie favorevolmente “il provvedimento in quanto la stesso tiene conto delle necessità formative degli studenti della classe terza della scuola secondaria di primo grado che negli ultimi due anni hanno visto un’alternanza tra didattica a distanza e in presenza con problematiche eterogenee a livello nazionale”;
riconosce che il provvedimento medesimo “salvaguarda l’accertamento degli esiti in relazione al profilo finale dello studente, secondo le Indicazioni Nazionali per il Curricolo, in continuità con quanto avvenuto lo scorso anno scolastico”
Suggerisce, a tal fine, “di esplicitare nella nota di accompagnamento all’ordinanza che la partecipazione alle prove INVALSI non rappresenta requisito di ammissione all’esame di Stato”;
Ritiene necessario “porre particolare attenzione agli studenti con Bisogni Educativi Speciali che in questo momento di emergenza sanitaria hanno vissuto maggiori difficoltà, oltre che nell’inclusione sociale, anche in relazione allo svolgimento del percorso scolastico”.