L’incertezza prevale sulla zona bianca prenotazioni ancora ferme. La classificazione della Sardegna zona bianca da una settimana non ha contribuito a colorare il registro delle prenotazioni.
Lo afferma Nicola Napolitano, presidente di Faita Sardegna, l’associazione dei camping: “non abbiamo registrato ancora nessun movimento. Sicuramente è una buona immagine per la nostra isola ma siamo circondati da tanta incertezza, è ancora tutto nebuloso.
Non ci sono regole chiare e non sappiamo fino a quando terremmo il colore bianco. Inoltre nel resto d’Italia, è un esplodere di zone rosse e lockdown”.
A pochi mesi dal via della stagione del turismo on air le prenotazioni continuano a languire.
“A inizio marzo – spiega Napolitano – solitamente abbiamo già il 50% delle prenotazioni ed abbiamo già un quadro chiaro per strutturare la stagione. Quest’anno siamo fermi al 10% e le abbiamo solo per il mese di agosto e solo con turisti italiani. Mentre la casella stranieri, grande valore per le nostre strutture, rimane ancora vuoto”.
“Solitamente – ha ricordato all’AGI il presidente di Federalberghi Sardegna Paolo Manca – in questo periodo avevamo il 50-60% delle prenotazioni già effettuate da parte degli ospiti stranieri, e al 31 marzo si arrivava all’80%, mentre ora non ne abbiamo”.
La speranza è che la situazione prima o poi si sblocchi pronti a lavorare anche se in condizioni difficilissime.
In questa situazione di totale incertezza “la politica si attivi per sciogliere il nodo dei trasporti che incide per il 40% nel budget. Quando le prenotazioni si sbloccheranno dobbiamo il turista deve avere la possibilità di arrivare in Sardegna a costi accessibili, altrimenti siamo doppiamente penalizzati”.
L’effetto ‘zona bianca’ non ha quindi dato riscontri negli alberghi e nei camping. O meglio, non ancora, considerato che sono passati pochi giorni dall’approdo nell’area con minori restrizioni.
Le aperture serali per le cene, secondo la Coldiretti, valgono l’80% del fatturato degli agriturismi sardi. “Finalmente stiamo lavorando, a ranghi ridotti ma abbiamo ripreso a lavorare”, ha affermato la presidente di Terranostra. La situazione è ancora in divenire e incerta e non consente di poter programmare neppure a breve termine”.