Sardegna bianca: tra i viaggiatori ci sono soprattutto lavoratori, anche per effetto del divieto di spostarsi tra le Regioni, senza una reale necessità autorizzata, confermato anche nell’ultimo Dpcm da Draghi. Tra chi arriva per la prima volta in Sardegna e chi la frequenta abitualmente, la valutazione della scelta fatta dalla Regione per rendere obbligatori i test o il certificato di negatività o vaccinale per l’ingresso nell’Isola è positiva.
“Se è fatto bene, il controllo non è un problema, almeno siamo tranquilli”, dice un signore mentre attende di fare il tampone.
“L’avessero fatto quest’estate sarebbe stato più intelligente – commenta – ma hanno fatto uno schifo assurdo”. Un altro professionista che arriva dall’Isola d’Elba approva.
“Il sistema è giusto, da qualche parte dobbiamo ricominciare e la stagione turistica sta arrivando”, afferma. Anche se “un po’ più di preavviso mi avrebbe consentito di fare il tampone prima di imbarcarmi, invece ho ricevuto un messaggio dalla compagnia solo sabato pomeriggio”, lamenta.
Dopo un’ora di fila però un libero professionista sbotta, e non è il solo.
“Sono stato da poco in Sicilia, dopo 15 minuti dallo sbarco. A bordo dell’auto ho fatto il tampone, ho atteso un’altra mezz’ora per l’esito. Senza scendere dal mezzo, e sono andato via senza incorrere in assembramenti. Così invece è disorganizzazione allo stato puro, si creano file e disagi. Solinas guardi a cosa hanno fatto altrove, come in Sicilia”.