Finestra tra 15 settembre e 15 ottobre, 101 Comuni al voto. La Sardegna si allinea al resto del paese e le elezioni slittano all’autunno. Come nelle altre regioni
La Regione Sardegna si allinea al resto del Paese. Le elezioni amministrative saranno rinviate nella finestra tra il 15 settembre e il 15 ottobre. Si tratta dell’unica soluzione eprcorribile.
Preoccupa il permanere del quadro epidemiologico da Covid-19 diffusamente grave su tutto il territorio nazionale. Altrettanto preoccupante risulta l’evolversi di significative varianti del virus che presentano carattere ulteriormente diffusivo del contagio
Lo ha confermato in Aula l’assessore degli Enti locali Quirico Sanna, annunciando la presentazione di un emendamento ad hoc nel testo unico della riforma che porta a sei le Province e a due le Città Metropolitane.
Lo slittamento cadrà in una data compresa tra il 15 settembre e il 15 ottobre. Le preoccupazioni non riguardano solo i rischi epidemiologici derivanti dalla chiamata alle urne in un momento in cui la curva del contagio è in salita. Si valuta con attenzione anche il rischio causato dai possibili assembramenti nei tradizionali comizi politici.
Si tratterebbe di un rischio reale e concreto riguardante le settimane immediatamente precedenti le elezioni.
Le ragioni sono dunque legate alla pandemia, naturale punto di interesse, e alla necessità di dare assoluta priorità al piano vaccinale. Solo così si può infatti uscire dall’incubo che tiene in ostaggio il mondo intero ormai da un anno.
Il Governo aveva già deciso qualche giorno fa per lo slittamento a causa dell’emergenza sanitaria. La Sardegna – come Regione a statuto speciale, e in ragione della suo status di Regione in zona bianca – avrebbe anche potuto scegliere di votare alla scadenza naturale. Nell’Isola saranno chiamati al rinnovo di sindaci e consigli 101 Comuni, solo tre sopra i 15mila abitanti.
Si attende intanto la finestra la definizione delle finestre entro le quali ciascuna Regione chiamata al voto potrà indire le elezioni.