Il Centro studi di Unimpresa ha fotografato lo spread della giustizia civile, mettendo in luce un divario sempre più ampio e rende i processi
In Italia servono 2.656 giorni in Italia, il doppio rispetto ai giorni della Spagna .
Il doppo dei 1.223 impiegati in Francia, quattro volte gli 806 giorni necessari in Germania.
Ecco quanto dura complessivamente un processo civile, sommando tutti e tre i gradi di giudizio, nei principali Paesi europei.
Il Centro studi di Unimpresa ha fotografato lo spread della giustizia civile. L’ha fatto mettendo in luce un divario che si è fatto sempre più ampio e rende i processi troppo lunghi.
La giustizia italiana impiega 7 e anni e 3 mesi, in Spagna occorrono 3 anni e 5 mesi.
La Francia impiega 3 anni e 4 mesi.In Germania 3 anni e 4 mesi.
Il terzo grado di giudizio italiano vale 1.266 giorni .Ovvero più del totale della durata complessiva di tutti gli altri tre competitor europei.
Secondo i dati del Centro studi di Unimpresa, in Italia occorrono in totale 2.656 giorni per completare l’intero itero dei tre gradi di un giudizio civile
In Spagna 1.241, in Francia 1.223, in Germania 806.
Per un processo civile, in Italia il primo grado “vale” 527 giorni, il secondo grado 863, il terzo grado 1.266.
Mentre In Spagna occorrono rispettivamente 362 giorni, 271 giorni e 608 giorni.
In Francia un processo richiede 420 giorni al primo grado, 466 giorni al secondo e 337 al terzo.
In Germania 225 giorni per il primo grado, 223 per il secondo e 358 per il terzo.
I tre gradi di giudizio, dunque, si archiviano dopo 7 anni e 3 mesi nel nostro Paese, dopo 3 anni e 5 mesi in Spagna, dopo 3 anni e 4 mesi in Francia, dopo 2 anni e 4 mesi in Germania.
Da solo, il terzo grado italiano ,vale più del totale della durata complessiva di processi civili in tutti gli altri tre competitor europei.
I 1.266 giorni della Cassazione sono di più dei 1.241 giorni totali della Spagna, dei 1.223 giorni totali della Francia, degli 806 giorni totali della Germania.
La riforma della giustizia civile
«Assieme al riordino del fisco, alla digitalizzazione del Paese, alla semplificazione dell’apparato amministrativo e allo snellimento della burocrazia, la riforma della giustizia civile deve diventare una priorità per il governo guidato da Mario Draghi: velocizzare i processi sarà essenziale per rendere la ripresa economica più rapida» commenta il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora.
«La lentezza della nostra macchina della giustizia civile pesa tantissimo in termini economici sul sistema produttivo e sulle imprese: penso all’argomento del recupero crediti, alle liti societarie, alle cause in ambito giuslavoristico. Si tratta di un ambito cruciale per la nostra economia, occorre una svolta e il governo dovrà, in questo senso, spendere al meglio anche i soldi in arrivo col Recovery Fund» aggiunge Spadafora, secondo cui «dobbiamo agire rapidamente anche per attrarre gli investimenti esteri spesso invocati senza tener conto delle reali ragioni che, finora, li hanno allontanati».