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Si conclude il laboratorio teatrale “Arcipelaghi”

Nel febbraio del 2020 prendeva avvio “Arcipelaghi”, un laboratorio teatrale rivolto a quindici studenti che frequentano i corsi del Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti di Cagliari all’interno della Comunità Terapeutica per tossicodipendenti Dianova di Ortacesus.

Un percorso ideato e realizzato da Alessandro Mascia e Pierpaolo Piludu, attori e registi del Cada Die Teatro, in collaborazione con le insegnanti della scuola. Il laboratorio si sarebbe dovuto concludere alcuni mesi dopo con un esito scenico e la rappresentazione dello spettacolo “Arcipelaghi”, tratto dal romanzo “Gli arcipelaghi” di Maria Giacobbe. Nessuno ancora poteva immaginare che di lì a poco una pandemia avrebbe bruscamente interrotto l’andamento naturale delle cose.


Ma, le attività sono riprese e venerdì 12 marzo quei ragazzi che si stanno appassionando al teatro si ritroveranno negli spazi della Comunità Terapeutica Dianova. A Ortacesus in località Gutturu Turri, alle 16, per chiudere insieme a Piludu e Mascia il percorso avviato un anno fa e rappresentare “Arcipelaghi”.

Ma, le attività sono riprese e venerdì 12 marzo quei ragazzi che si stanno appassionando al teatro si ritroveranno negli spazi della Comunità Terapeutica Dianova

Durante il laboratorio teatrale gli studenti sono stati invitati a mettersi nei panni di uno o più protagonisti del romanzo. Ogni partecipante ha in questo modo potuto capire e rivivere in prima persona i sogni, le paure e le motivazioni che hanno spinto i personaggi… A compiere azioni talvolta spregiudicate e crudeli.

Lo spettacolo narra di un ragazzino che finisce in carcere perché sua madre lo ha spinto a vendicare l’assassinio di suo fratello, che aveva avuto la sventura di assistere a un furto. Ha stimolato una riflessione profonda sui temi della violenza, della vendetta e della pena. Si è lavorato sul favorire l’acquisizione di tecniche e competenze teatrali in un “contesto protetto”; dove tutti hanno potuto mettersi in gioco in un clima di piena collaborazione e ascolto reciproco.

Alessandro Mascia, racconta il percorso laboratoriale con i ragazzi della Comunità Dianova. “La lontananza fisica tra le persone, il timore della vicinanza, del naturale scambio fisico di un abbraccio o anche semplicemente nel toccare una spalla… Senza dimenticarci che prima ci si salutava anche baciandoci amichevolmente… perché il teatro è anche questo”. “E se penso al nostro lavoro a Ortacesus in fondo ha significato proprio provare a ricucire naturali relazioni umane, espressive, contatti sociali, cercando di trovare sempre una vicinanza ’empatica’ ed ’emotiva’”.

Maggiori informazioni, e il link per seguire i lavori, sono disponibili sul sito dell’Ateneo www.unica.it

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