Le varianti del virus Sars-Cov-2 stanno cambiando il quadro epidemiologico della pandemia mettendo in discussione il criterio dei colori regionali con le rispettive decisioni di intensità delle restrizioni (per esempio, l’RT il cui limite di 1 è il riferimento di mutazione del colore regionale, con la variante inglese muterà l’attuale significato essendo stimato l’impatto aggiuntivo del 0,4-0,7)
Non a caso nell’ultimo Dpcm l’incidenza diventa fattore decisionale per le chiusure delle scuole a discrezione delle regioni. Tale parametro potrebbe essere utilizzato anche per le altre eventuali misure senza che tali decisioni vengano impugnate dai vari TAR. Le varianti del virus stanno mettendo in evidenza che l’infezione facilmente si sposta e ha fluttuazioni molto legate alla realtà locale; è strategico, e lo sarà anche in futuro. Mantenere le misure di contenimento (dall’uso delle mascherine a garantire i distanziamenti sociali) e vaccinarsi resta l’unica arma per spegnere l’epidemia nel più breve tempo possibile. Inoltre così si possono tenere sotto controllo più facilmente le varianti.
L’esperienza che è stata fatta sul campo nelle altre nazioni, come Israele, testimonia quanto sia importante in questo momento fare una vaccinazione con qualunque vaccino disponibile nel più breve tempo possibile. In questo modo si raggiunge quanto prima i soggetti più suscettibili; sia per salvare vite sia per evitare gli effetti devastanti che ha l’infezione nel lungo periodo.
Varianti covid e dintorni
Per discutere di tali problemi, Mondosanità ha organizzato il talk webinar Buona Salute dal titolo “Varianti Covid e dintorni” in collaborazione con Motore Sanità ed Eurocomunicazione.
“Al 10 marzo 2021 secondo il report che elaboro ogni giorno, le prime cinque province più colpite nell’ultima settimana sono Bologna, Brescia, Rimini, Forlì-Cesena, Udine. Non c’è neanche una provincia veneta, mentre anche solo un paio di mesi fa erano soprattutto queste province ad essere maggiormente dilaniate dal virus. Questo testimonia che l’infezione facilmente si sposta alle regioni vicine e ha fluttuazioni molto legate alla realtà locale. Lo ha spiegato Roberto Buzzetti, Epidemiologo clinico di Bergamo.
Da questi dati non è possibile fare delle inferenze su quanto stiano pesanti le varianti. Possiamo solo seguire la curva epidemica e cercare di notare se ci sono dei rialzi o delle accelerazioni particolari. Il quadro generale mette in evidenza che la marca del vaccino non sembra influire molto sul numero finale di casi; che è molto importante continuare a mantenere le misure di contenimento (mascherine, distanziamenti sociali) sia che non si vaccini, sia che si vaccini poco, sia che si vaccini tanto; che è molto importante avere la massima velocità nel vaccinare per spegnere l’epidemia nel più breve tempo possibile e per tenere sotto controllo più facilmente le varianti”.