Vaccini per il Covid-19: Sono sicuri ed efficaci? I vaccini Covid-19 e le case farmaceutiche: poca scienza e tanti annunci pubblicitari
Le informazioni
Riassumiamo le informazioni note riguardo i principali vaccini contro il Covid-19 che sono già stati preparati e a breve saranno disponibili per la somministrazione alla popolazione.
L’annuncio di Pfizer
Ha iniziato l’azienda farmaceutica Pfizer, annunciando che ha sperimentato il proprio vaccino contro il Covid-19 su 44.000 volontari totali, registrando un tasso di infezione di 8 persone nel gruppo-vaccino contro 162 nel gruppo-placebo, presentando perciò un’efficacia pari al 90% (1).
L’annuncio di Moderna
Poco tempo dopo l’azienda farmaceutica Moderna annuncia che ha sperimentato il proprio vaccino contro il Covid-19 su 30.000 volontari totali, registrando un tasso di infezione di 5 persone nel gruppo-vaccino contro 90 nel gruppo-placebo, presentando perciò un’efficacia pari al 95% (2).
L’annuncio di AstraZeneca
Riguardo il vaccino di AstraZeneca, risulta che mezza dose sia più efficace della dose intera per via di un dosaggio sbagliato dato ai volontari e poi scoperto soltanto casualmente (5).
Il vaccino è un farmaco. Tutti i farmaci hanno effetti collaterali anche gravi
Sì, perché il vaccino è un farmaco. Che come dice la parola stessa, dal greco antico pharmakon, significa VELENO. Ogni farmaco, ogni sostanza, ha una azione che è positiva su alcuni aspetti dell’organismo e negativa su altri. Non esiste alcun farmaco privo di effetti collaterali. Al massimo possono essere minori ma mai inesistenti. Pensiamo alla banale aspirina per esempio, farmaco che ogni anno fa migliaia di morti per sanguinamenti dovuti ai suoi effetti collaterali. Eppure è diffusamente utilizzata.
Gli effetti collaterali esistono
Quindi è impensabile ritenere che un farmaco, e quindi anche un vaccino, debba avere nessun effetto collaterale anche grave. Tutti i farmaci li presentano, vaccini compresi. Quello che conta è la quantità. Se sono pochi in relazione all’utilizzo. Quando viene autorizzato un farmaco si fa un calcolo statistico di quante vite quel farmaco è in grado di salvare rispetto a quante vite può mettere a repentaglio. E se il rapporto è favorevole, allora quel farmaco viene autorizzato perché, in media, a livello statistico, fa più bene che male.
I farmaci e le cause
Così è per tutti i farmaci e quindi anche per i vaccini. Per esempio, somministrando il vaccino del morbillo, qualche sfortunato può sviluppare il morbillo in forma severa, e addirittura morirne. Io personalmente dopo aver ricevuto una dose di vaccino per il morbillo ho manifestato il morbillo vero e proprio, con febbre alta e rush cutaneo, probabilmente in forma un po’ più attenuata rispetto a quanto poteva accadermi se lo avessi preso in forma standard. Comunque sia, il numero esiguo di questi soggetti che vanno incontro a problemi per via del vaccino va paragonato all’enorme numero di persone che morirebbero o avrebbero conseguenze gravi per via della malattia. E di conseguenza si “accetta” il rischio. Ed è giusto così in una logica di popolazione.
Perplessità sull’impiego dei vaccini Covid-19 senza adeguata sperimentazione
Altra cosa invece è diffondere e somministrare un vaccino prodotto in tempi brevissimi. Sperimentato in vitro e poi in vivo con degli evidentissimi limiti come vedremo in questo articolo. Ancora lo scorso luglio 2020 avevamo manifestato delle perplessità riguardo quale sarebbe stata l’efficacia reale in vivo del vaccino. Una cosa è l’efficacia in vitro e un’altra l’efficacia in vivo, contro il virus vero e proprio.