E’ fissata per il 16 marzo a Sassari la manifestazione degli studenti delle professioni sanitarie per i vaccini Covid 19.
Sassari, 12 marzo 2021. Gli studenti delle professioni sanitarie di Sassari scendono in piazza a manifestare martedì 16 marzo, l’appuntamento è alle ore 9.30 in Piazza Fiume.
Ci saranno tutti: studenti delle professioni di tutte le professioni sanitarie, appoggiati dalla sigla sindacale del NurSind, segreteria di Sassari e di Cagliari. Il sindacato ha deciso di sostenere gli studenti in questa manifestazione dopo aver aver discusso a lungo l’argomento in una riunione che si è tenuta tra i rappresentanti degli studenti e la sigla sindacale, nei giorni scorsi.
“Abbiamo subito una grave discriminazione“. Hanno detto studenti e rappresentanti sindacali, Fausta Pileri in prima linea, e vicecoordinatrice regionale – esiste una scala di priorità per vaccinare le persone, e agli studenti che turnano regolarmente in ospedale hanno tolto il vaccino contro il virus Covid -19.
Siamo tra le categorie più esposte e questo crea un rischio concreto e un grave danno alle nostre persone come ai pazienti.
Inoltre, in queste settimane, hanno vaccinato gli specializzandi di medicina e i lavoratori delle ditte esterne, e ogni dipendente dagli amministrativi fino ai bibliotecari attualmente al lavoro da casa; mentre per queste categorie di studenti, non c’è stata la medesima accortezza. Ma se un fatto così grave accade, ci saranno motivi e responsabilità? Forse non si è fatto abbastanza nonostante tutte le richieste formali, inoltrate all’assessorato regionale della Sanità e allo stesso Spresal?”
Gli studenti raccontano che mentre gli ospedali e l’Università continuano a indicare questa come una decisione della Regione, nulla è stato risolto. “La manifestazione ha lo scopo non solo di protestare per una grave ingiustizia e discriminazione: siamo tutti persone, e tutti potenziali pazienti. Inoltre, è necessario individuare le responsabilità di chi ha preso questa decisione, e pretendiamo che dirigenza ospedaliera e Università intervengano sull’accaduto.
Ripetiamo che i vaccini vanno somministrati rispettando una scala di priorità, ed è giusto dare la precedenza ai sanitari che si occupano di assistenza al paziente. Chiediamo che questo diventi un obiettivo dell’Azienda e dell’Università: avere risposte rapide e certe dalla Regione. La nostra manifestazione non è una polemica sterile, ma una seria preoccupazione per la situazione che si potrebbe venire a creare. Con l’elevato e reale rischio di contagio, come già accaduto in passato, poiché probabilmente chi dirige non conosce la reale composizione dell’equipe assistenziale, composta anche dagli studenti di professioni sanitarie”.