Un ‘collage digitale’ dell’artista americano Beeple, “Everydays: The First 5,000 Days” è stato venduto all’asta per la cifra record di 69,3 milioni di dollari. Lo ha annunciato la casa d’aste Christie’s. È l’ennesimo esempio di come l’arte digitale stia guadagnando sempre più spazio nel mercato rivelandosi assai redditizia per gli artisti.
L’opera, che sfrutta i cosiddetti Nft (non-fungible token) è diventata un oggetto digitale da collezione utilizzando la tecnologia blockchain per trasformare il lavoro virtuale dell’autore in qualcosa di unico e irripetibile.
Un token non fungibile (NFT) è un tipo speciale di token crittografico che rappresenta qualcosa di unico. A differenza delle criptovalute come bitcoin e molti token di rete o di utilità; gli NFT non sono reciprocamente intercambiabili e quindi non sono fungibili in natura
Christie’s ha ricordato come Beeple – artista quarantenne di Charleston, South Carolina – sia entrato nel gotha dell’arte mondiale; diventando uno dei tre artisti viventi più pagati, insieme a Jeff Koons e David Hockney.
Era il frutto di “tanto mestiere, molte sfumature e profondi intenti come qualsiasi altra opera realizzata su una tela fisica”
“Everydays: The First 5,000 Days” si basa su un progetto iniziato il primo maggio 2007, quando Beeple, allora web designer “annoiato” inizio’ a creare un’opera d’arte ogni giorno, senza interruzione, per migliorare le sue capacita’ di disegno e grafica. Successivamente il collage di tutti questi piccoli pezzi in forma digitale è diventata un vero “capolavoro” virtuale.
L’artista ha detto in una dichiarazione che il suo lavoro, realizzato su un file Jpg. Era il frutto di “tanto mestiere, molte sfumature e profondi intenti come qualsiasi altra opera realizzata su una tela fisica”.
Beeple ha difeso questo nuovo modo di produrre opere di grande valore. “Gli artisti hanno usato hardware e software per creare opere d’arte e distribuirle su Internet negli ultimi 20 anni, ma non c’è mai stato un modo reale per possederle e collezionarle. Con gli Nft questo è cambiato”, ha aggiunto specificando che “stiamo assistendo all’inizio del prossimo capitolo della storia dell’arte”.
Maggiori informazioni, e il link per seguire i lavori, sono disponibili sul sito dell’Ateneo www.unica.it