Copagri propone un piano decennale per rilanciare l’agricoltura in Sardegna. Un programma che si può finanziare con i fondi del Recovery plan e del Programma di sviluppo rurale della Regione (Psr) per circa un miliardo e mezzo di euro.
E un ponte verso il futuro post carbone a base di energia solare ed eolica. È la proposta lanciata oggi da Copagri al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessora all’Agricoltura Gabriella Murgia.
L’associazione ha già incontrato diversi gruppi in Consiglio regionale. “Una proposta dettagliata – spiega all’ANSA il presidente Ignazio Cirronis – rispettosa dell’ambiente, ma anche in grado di far fare al settore un passo in avanti anche in termini di produttività e posti di lavoro”. I tre pilastri del piano sono il solare e l’eolico, la mandorlicoltura e l’agricoltura biologica.
Per quanto riguarda il solare si a installare in circa 10mila aziende agricole e pastorali 2.500 ettari di pannelli fotovoltaici, almeno 1.000 ettari su tetti esistenti e 1.500 su pensiline (agrovoltaico). Con alcune regole: incentivi solo ad agricoltori (singoli o associati) e su terreni condotti da almeno 5 anni dall’azienda agricola che realizza l’investimento. No contributi per impianti che non permettano di continuare l’uso agricolo del suolo.
E le aziende agropastorali sarde avrebbero un reddito aggiuntivo di oltre 1 miliardo di euro
Secondo Copagri, questo segmento del piano potrebbe far ottenere una produzione annua di energia sufficiente a sostituire quella prodotta da combustibili fossili in Sardegna (termoelettrico). Aumenterebbe inoltre la capacità dell’Isola di esportare energia.
E le aziende agropastorali sarde avrebbero un reddito aggiuntivo di oltre 1 miliardo di euro. Con una occupazione di 2.000 unità di cantiere in più e di oltre 1.000 unità a regime. Nel piano anche 10.000 ettari di mandorleti. E molta attenzione all’agricoltura biologica con il rilancio delle serre in disuso attraverso la spinta all’utilizzo di riscaldamento a biomasse.
Maggiori informazioni, e il link per seguire i lavori, sono disponibili sul sito dell’Ateneo www.unica.it