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I genitori rinunciano alle cure dei figli per ragioni economiche

A causa del Covid milioni di italiani hanno dovuto rinunciare a visite e cure mediche.

Una vera e propria “emergenza nell’emergenza” che non ha risparmiato nemmeno i più giovani. Secondo l’indagine condotta per Facile.it circa 2,1 milioni di bambini e ragazzi si sono visti rimandare o annullare cure o esami medici.

Nello stesso periodo sono poco meno di 830.000 i genitori che hanno dovuto rinunciare a curare i propri figli a causa di problemi economici.

Visite rimandate o annullate dalla struttura

Guardando più da vicino i dati emerge che, tra i genitori che avevano in programma una visita medica per il proprio figlio, quasi 6 su 10 se la sono vista rimandare dalla struttura sanitaria. Mentre il 16% deve addirittura fare i conti con la cancellazione totale dell’appuntamento.

Sebbene il rinvio medio sia stato pari a 51 giorni, nel 49% dei casi la visita è stata rimandata sine die.

I disservizi più frequenti sono stati registrati per esami e visite di ortopedia, odontoiatria e dermatologia.

Non sono stati esenti da problematiche anche patologie più gravi come ad esempio la cardiologia.

La situazione di emergenza spinge molte famiglie a rivolgersi ad una struttura privata per curare i propri figli, andando in alcuni casi ad accentuare il divario sociale.

Il costo medio sostenuto dai rispondenti che si sono rivolti ad una struttura privata per far curare i propri figli è stato pari a 339 euro per singola visita o esame.

Non sorprende vedere come il 7% di chi si è rivolto ad una struttura privata per visite od esami di un minore abbia dovuto fare ricorso ad un prestito per far fronte alla spesa.

Secondo l’osservatorio di Facile.it e Prestiti.it, nel 2020, l’importo medio dei prestiti personali richiesti ad una società di credito per far fronte a spese mediche è stato pari a 6.145 euro.

Nel 39% dei casi a presentare domanda di prestito per cure mediche è stata una donna. Il valore risulta nettamente più alto rispetto al totale prestiti, dove il campione femminile rappresenta solo il 25%. Una differenza così elevata può trovare spiegazione alla luce del fatto che sono spesso le mamme a richiedere un aiuto finanziario.

I genitori che hanno scelto o dovuto rinunciare

Come detto, sono tanti anche i genitori che, per scelta o necessità, hanno deciso di propria iniziativa di rinunciare ad una o più visite dei propri figli. Si tratta di quasi 1 rispondente su 5, pari a circa 2,7 milioni di individui.

Per comprendere meglio il fenomeno, Facile.it approfondisce le ragioni dietro questa scelta. Sebbene la maggioranza abbia dichiarato di averlo fatto per paura che il proprio figlio potesse contrarre il Covid , fa riflettere vedere come per il 31% sia stato costretto a farlo perché in difficoltà economica. Di questi la metà dichiara di essere in difficoltà economica a causa della pandemia.

Le rinunce più frequenti sono registrate per visite ed esami di odontoiatria, oculistica, esami ematici e pediatria.

About Paola Usai

Studio Beni Culturali all'Università di Cagliari. Sono sarda, ma attualmente vivo a Bolzano dove lavoro come au pair.

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