Appena lo scorso gennaio Wikipedia, l’enciclopedia libera, ha compiuto vent’anni. Wikipedia è entrata nel suo secondo decennio di attività confidando solo sulle donazioni degli utenti e delle organizzazioni, dunque senza l’obbligo di dover fare gli interessi di questo o quell’azionista. La piattaforma sta infatti lavorando a un nuovo servizio a pagamento.
Questa decisione di Wikipedia certo non riguarderà le decine di milioni di utenti che ne consultano quotidianamente milioni di voci.
Di certo non riguarderà le decine di milioni di utenti (centinaia di scala globale) che ne consultano quotidianamente milioni di voci. Piuttosto sarà un’offerta riservata alle aziende e ai grandi gruppi, specialmente dell’economia digitale; che già oggi ne sfruttano le Api gratuite, cioè i protocolli per integrare pagine e informazioni all’interno dei propri servizi.
E i colloqui iniziali danno l’idea di quelli che potrebbero essere i primi clienti. Google (con cui Wikipedia cresce a braccetto da vent’anni), Amazon, Facebook ed Apple. L’offerta potrebbe essere lanciata alla fine dell’anno e consisterà in nuove opzioni alle società che usano i contenuti dell’enciclopedia con finalità di lucro. In termini tecnici dovrebbe trattarsi di una versione premium.
Le donazioni, i grant, le offerte da persone in tutto il mondo e da quegli stessi colossi rimarranno la fonte principale del bilancio di Wikipedia; che al momento si muove sui 100 milioni di dollari. Ma senz’altro un canale ulteriore e aggiuntivo darebbe ottimi frutti: fornirebbe stabilità alla fondazione e soprattutto consentirebbe di alimentare la diffusione dell’enciclopedia in altre versioni e altre lingue; anche quelle meno parlate dunque con un ruolo culturale importante, e di risolvere alcuni dei problemi strutturali come lo sbilanciamento nelle voci e nelle tematiche affrontate, più volte accusate di essere focalizzate sull’Occidente e di raggiungere un incredibile livello di dettaglio su certi argomenti lasciandone molti altri nella genericità.