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Unicef, 1 bambino su 5 non ha acqua a sufficienza

Henrietta Fore: “La crisi mondiale dell’acqua non è semplicemente in arrivo, è qui, e il cambiamento climatico non farà che peggiorare la situazione. Il bambino è la vittima principale”.

A livello globale più di 1,42 miliardi di persone, tra cui 450 milioni di bambini, vivono in aree ad alta, o estremamente alta, vulnerabilità idrica. Questo significa che 1 bambino su 5 in tutto il mondo non ha abbastanza acqua per soddisfare le sue esigenze quotidiane. E la situazione rischia di peggiorare. Lo denuncia un nuovo studio dell’Unicef secondo il quale i bambini in più di 80 Paesi vivono in aree con una vulnerabilità idrica elevata o estremamente elevata.

La crisi mondiale dell’acqua non è semplicemente in arrivo, è qui, e il cambiamento climatico non farà che peggiorare la situazione. E il bambino sarà la vittima principale. 

“La crisi mondiale dell’acqua non è semplicemente in arrivo, è qui, e il cambiamento climatico non farà che peggiorare la situazione – dichiara il direttore generale dell’Unicef Henrietta Fore – I bambini sono le vittime principali. Quando i pozzi si prosciugano, è il bambino a saltare la scuola per andare a prendere l’acqua. E quando la siccità diminuisce le scorte di cibo, i bambini soffrono di malnutrizione e ritardo della crescita. Quando le inondazioni colpiscono, è il bambino che si ammala a causa di malattie legate all’acqua. E quando le risorse idriche diminuiscono, i bambini non possono lavarsi le mani per combattere le malattie”.

La crescente scarsità d’acqua incide sulla salute dei bambini. Ogni giorno, sottolinea lo studio Unicef, più di 700 bambini sotto i 5 anni muoiono di diarrea a causa di acqua e servizi igienici non sicuri e scarsa igiene. Quando i bambini si ammalano di diarrea, non sono in grado di assorbire i nutrienti di cui hanno bisogno per crescere. Nel tempo, questo può portare a un ritardo della crescita e può avere un impatto irreversibile sullo sviluppo fisico e mentale dei bambini. Circa 144 milioni di bambini sotto i 5 anni in tutto il mondo soffrono di ritardo della crescita.

“Dobbiamo agire ora sia per affrontare la crisi idrica che per evitare che peggiori – sottolinea Fore – Possiamo raggiungere la sicurezza idrica per ogni bambino solo attraverso l’innovazione, gli investimenti e la collaborazione, e assicurando che i servizi siano sostenibili e resistenti agli shock climatici. Per i nostri bambini e il nostro pianeta, dobbiamo agire”.

Maggiori informazioni, e il link per seguire i lavori, sono disponibili sul sito dell’Ateneo www.unica.it

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