La storia di Elisabetta e Valentino
Chi ha provato quest’esperienza vorrebbe che non finisse mai. “Ci piacerebbe rimanere ancora qui. Non ci aspettavamo un periodo così bello e ricco”. Parola di Valentino Pulina ed Elisabetta Migheli, studenti del DADU dell’Università di Sassari, impegnati in un tirocinio a Tunisi proprio grazie all’International Credit Mobility. Lui di Ploaghe, lei di Sassari, entrambi sono iscritti all’ultimo anno del corso di laurea magistrale in “Pianificazione, politiche per la città, l’ambiente e il paesaggio”; sono arrivati nel Nord Africa a settembre dell’anno scorso, hanno seguito le lezioni (in parte in presenza e in parte a distanza, causa Covid) alla Ecole Nationale d’Architecure et d’Urbanisme de Tunis della Université de Carthage e tra gennaio e febbraio hanno conseguito 30 Cfu (crediti formativi universitari), corrispondenti a 4 esami.
L’Università di Sassari ha pubblicato il nuovo bando dell’International Credit Mobility
L’Università di Sassari ha pubblicato il nuovo bando dell’International Credit Mobility, che mette a disposizione tre borse per finanziare mobilità a fini di studio da trascorrere in Tunisia presso la Ecole Nationale d’Architecture et d’Urbanisme della Université de Carthage. Il bando in scadenza il 7 aprile alle 12.00, è destinato agli studenti e alle studentesse del Corso di laurea magistrale in Pianificazione e Politiche per la Città, l’Ambiente e il Paesaggio del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica (DADU) dell’Ateneo di Sassari.
La loro esperienza prosegue con due mesi di tirocinio pratico, utile alla scrittura della tesi di laurea; la relatrice è la professoressa Silvia Serreli che si è spesa molto per agevolare il loro percorso formativo nel Nord Africa assieme ai docenti tunisini. “Dovremmo concludere il 30 aprile, ma speriamo di poter rimanere ancora con il progetto Ulisse per il quale abbiamo presentato domanda”. Quando la voglia di scoprire mondi nuovi entra nel sangue è difficile debellarla. Quando la mente si apre a ciò che altrimenti non avrebbe mai conosciuto, non si può più tornare indietro. “Questa è una cultura nuova, diversa. Siamo grati di essere qui”.
Quattro esami e un tirocinio da 300 ore
Dopo aver imparato il francese nei primissimi mesi di permanenza a Tunisi, ora i due 25enni stanno completando 300 ore di tirocinio (organizzato dai due giovani di propria iniziativa) in due realtà molto diverse: Elisabetta Migheli sta lavorando in un ente pubblico, il Comune di Sidi Bou Said che pur essendo una municipalità a sé si configura come un distretto della popolosa Tunisi (un milione di abitanti). “Nella mia tesi faccio un confronto tra gli ambienti urbani, in ottica inclusiva, di Alghero e Sidi Bou Said, che ha 5mila abitanti ma di fatto è inserita in un contesto più ampio – spiega Elisabetta – Entrambe sono due città mediterranee costruite sul mare, che vengono vissute soprattutto d’estate quando arrivano i turisti. L’obiettivo del mio lavoro è ipotizzare in che modo queste due realtà possano essere dinamiche tutto l’anno”.
Valentino invece è impegnato nella ricerca sul campo nell’ambito del “Centre régional de démocratie, de citoyenneté et de développement”, un progetto sostenuto dall’associazione “Ligue tunisienne pour la citoyenneté” in collaborazione con la fondazione tedesca Hanns Seidel. “Faccio una ricerca sociale in ambito urbano – racconta Valentino con entusiasmo – E’ un approccio sperimentale nel quale il pianificatore scende in piazza tra le persone e le interroga per trovare possibili soluzioni ai conflitti territoriali. Essere inseriti un percorso simile in Italia non sarebbe stato altrettanto facile e l’approccio sarebbe stato totalmente diverso ”.
“Per il futuro non ci poniamo limiti”
Entrambi hanno conseguito una triennale in Pianificazione sempre all’Università di Sassari, e già durante quel periodo Valentino aveva sperimentato l’Erasmus for study a Lisbona, imparando il portoghese. Elisabetta invece non era partita all’estero per timore di perdere tempo e ritardare gli esami: “Ma tornando indietro lo farei”. “Il ventaglio di opportunità qui a Tunisi è molto grande – raccontano – I professori sono disponibilissimi, si sono sforzati molto per farci integrare.
Si sono presi di cura noi e sappiamo che ciò è dovuto all’impegno dell’Università di Sassari e del nostro dipartimento. Non era facile per via del Covid, ma nonostante questo, tutto è stato organizzato nel migliore dei modi”. Il futuro dove sarà? “Non ci poniamo limiti. Potrebbe essere fuori dalla Sardegna, potrebbe essere dovunque”, concludono Elisabetta e Valentino all’unisono, che possono vantare nel curriculum anche la conoscenza dell’inglese.
L’International Credit Mobility
L’International Credit Mobility (ICM, https://www.uniss.it/ICM) è una misura del programma Erasmus+ finalizzata a promuovere le mobilità per studio, tirocinio, docenza e formazione da e verso le università situate nei Paesi partner del Programma, per accrescere l’attrattività degli atenei, favorire il processo di internazionalizzazione delle istituzioni coinvolte e creare nuove opportunità di scambio in tutto il mondo. I progetti dell’Università di Sassari per il biennio 2020-2021 sono stati finanziati dall’Agenzia nazionale Erasmus+ con oltre 500mila euro. Le borse che l’Università di Sassari accredita ai propri studenti in mobilità sfiorano gli 800 euro mensili, un importo cospicuo che è possibile raggiungere grazie al contributo della Regione Sardegna in aggiunta ai fondi UE.
Valentina Guido