P.A., IL GRIDO DI ALLARME DI CGIL, CISL E UIL: “SENZA LA RIFORMA, LA SICILIA RISCHIA DI SPROFONDARE SOTTO I COLPI DELLA PANDEMIA. CHIEDIAMO A MUSUMECI UN’ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA”
“Subito la riforma della Pubblica amministrazione regionale o la Sicilia non godrà di alcun beneficio dalla ripartizione dei fondi del Recovery Fund e di Next Generation Eu. Sprofonderà definitivamente dopo i colpi della pandemia. Invitiamo il governo Musumeci a sedersi al tavolo con Cgil, Cisl e Uil . Per lavorare subito a un patto regionale che si ispiri allo spirito del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale siglato a Roma la scorsa settimana”.
Il grido di allarme per il futuro dell’Isola e il contestuale appello all’Esecutivo regionale arrivano dalle Confederazioni regionali di Cgil, Cisl e Uil, assieme alle Federazioni regionali della Funzione pubblica.
Segretari di CGL, CISL e UIL
“Senza una pubblica amministrazione regionale che funzioni, che progetti, che carburi, lavoratori e aziende resteranno in attesa degli ammortizzatori. Ancora una volta, resterà indietro rispetto al resto del Paese. E d’Europa. Non solo andremo a una velocità diversa, ci sembrerà di andare proprio controvento. E le colpe ricadranno ancora una volta sui lavoratori pubblici . Quando le responsabilità saranno imputabili esclusivamente a chi non è intervenuto per tempo sulla riorganizzazione di una macchina obsoleta e non più performante”, dicono i segretari generali della Cgil, della Cisl e della Uil.
I sindacalisti siciliani, si spingono oggi un po’ più in là e chiedono oltre alla riforma della pubblica amministrazione. Anche una riforma del sistema delle autonomie locali, ad iniziare dalla risoluzione delle questioni degli enti in dissesto e delle ex province.
“Non vogliamo essere le Cassandre della situazione e per questo chiediamo subito al presidente della Regione un’assunzione di responsabilità. E’ il momento di dare il via ai lavori della riforma, così come da lui stesso auspicato nel suo programma elettorale del 2017. Non sarà facile, si dovranno fare delle scelte, ma non si può più procrastinare. La pubblica amministrazione negli ultimi anni è stata massacrata. Siamo stati costretti, tutti, a renderci conto che se il settore pubblico non funziona. La società diventa più ingiusta e più fragile, come ha detto anche il premier Draghi . I lavoratori pubblici hanno un ruolo centrale per la ricostruzione. Dobbiamo far sì – concludono Mannino e Agliozzo, Cappuccio e Montera, Barone e Tango – che sia tutto pronto per affrontare le numerose e difficili sfide che ci attendono. Solo così potremo restituire ai cittadini siciliani fiducia e sicurezza. Noi siamo pronti ad esercitare il nostro ruolo”.