Sul prato del Murrayfield di Edimburgo, gli Highlanders si impongono per 52-10, condannando gli azzurri del rugby al 32esimo ko. Italrugby chiude un Sei Nazioni da dimenticare con la quinta sconfitta in altrettante gare.
Eppure, sono gli azzurri del rugby a cominciare a testa bassa e al 6′ sfondano la linea Maginot britannica con capitan Bigi. Garbisi ci mette del suo in fase di trasformazione e lo 0-7 è servito. La Scozia ripaga con la stessa moneta e pareggia i conti con Cherry al 10′, senza però trovare i punti aggiuntivi di Hoegg. Il capitano scozzese si riscatta al 13′, trasformando a dovere la meta di Van der Merwe, che trova praterie per poi sciacchiare senza patemi.
L’Italia affanna in difesa e, al 19′, dopo un piazzato di Garbisi, si ritrova anche con l’uomo in meno per il cartellino giallo rimediato da Mori per un placcaggio illecito. La Scozia sfrutta l’occasione e al 21′ fa tris con Graham (Hogg non trasforma). Gli azzurri provano ad uscire dalla morsa britannica ma, al 28′, tocca a Jones involarsi verso la linea bianca. L’apertura di casa centra l’acca per il 24-10 con cui il match va all’intervallo.
In avvio di ripresa la Scozia allarga ulteriormente la forbice, colpendo al bersaglio grosso con Cherry, che realizza la sua doppietta sfruttando il lavoro della maul. Hogg centra i pali e per l’Italia si fa notte fonda, anche perchè all’11’ arriva il giallo a Negri per una serie ripetuta di falli. Townsend cambia tutta la prima linea e la musica non cambia, perchè Steele al 14′ fa festa e Hogg vi partecipa con la precisione al calcio.
Morale: 38-10 per gli Highlanders, che al 20′ si ritrovano con la doppia superiorità per il cartellino rifilato a Ioane per un placcaggio su Hogg. La squadra di rugby italiana, praticamente alla deriva, viene infilata ancora da Johnson e Van der Merwe. Hogg sa il fatto suo e il 52-10 finale suona per gli azzurri come una dura lezione.