Il Covid “io l’ho fatto è stata dura, per la prima volta in vita mia sentirmi come un appestato”; i vaccini “speriamo li facciano presto a tutti. Draghi mi sembra uno tosto: bisogna dargli fiducia”. Il futuro personale: “Un figlio? Magari due: altrimenti cosa fai, quando il tempo passa?” e il matrimonio: “se la mia ‘morosà proprio insiste…”, e quello sportivo: “Io voglio correre ancora due anni”. Passando anche dal dolore per la morte di Fausto Gresini e il ritorno di Marc Marquez, fino ad Antonio Conte e l’Inter.
In un’intervista Valentino Rossi si racconta alla vigilia della nuova stagione iridata: “Anch’io voglio vincere il mondiale, ma non sarà una ossessione”. “Noi della MotoGp possiamo almeno portare un pizzico di gioia, leggerezza: siamo come il calcio e la F1, un intrattenimento – racconta il Dottore -. La gente quando mi vede mi vuole bene perchè ho fatto passare loro un sacco di domeniche belle. E ora ne avrebbe bisogno”.
Come sta lavorando il premier Draghi “mi piace molto, è in gamba. Ci voleva un uomo così, in un momento del genere. E’ tosto, ha un sacco di esperienza: dobbiamo avere fiducia”, dice Rossi, che ha vissuto in prima persona il contagio da Covid. “La domenica di Le Mans – racconta – torno qui e vado a mangiare una pizza. Incontro questo ragazzo di Milano, ci conosciamo da tanto. E’ felice, mi racconta, ‘perchè in città è un inferno ma mi sono appena arrivati i risultati del tampone: negativò.
La gente quando mi vede mi vuole bene perchè ho fatto passare loro un sacco di domeniche belle. E ora ne avrebbe bisogno
Non so neanche se l’ho abbracciato o gli ho solo dato la mano. Però 2 giorni dopo mi telefona, ha un pò di febbre: ahia, penso. Altri 2 giorni e mi sveglio con un mal di schiena bestiale e la temperatura alta. Alè, è andata. Paura? No, respiravo abbastanza bene. Mia madre era spaventata ma eravamo attentissimi, mi lasciava da mangiare e scappava via: se lo è preso anche lei, poverina. E’ stata dura perchè ero isolato da tutto. Io, che da quando sono nato è sempre una festa, perchè chiunque incontro mi sorride e mi sembra di portare allegria: mi sono sentito un appestato. Un diverso. Credo di aver capito cosa sia la solitudine: non mi era mai successa una cosa del genere”.
Si torna a parlare di sport. Dopo un anno fermo per infortunio, Marc Marquez sta per tornare. “Il suo rientro non mi cambia nulla. Secondo me – spiega – lo vedremo dalla prima gara. Presto sarà più forte di prima. Ma in sua assenza, gli altri ragazzi sono cresciuti molto. E non hanno più paura di lui”. “Sono vecchio come pilota, ma a parte qualche preoccupazione – a 25 non mi importava di nulla – è un’età bellissima. Io ci sto dentro bene”. “Vorrei un bambino, è un pò che ci penso”. “Le nozze? Io sono più interessato al figlio. Però se a un certo punto mi guarda negli occhi…”. E infine l’Inter, cui manca lo scudetto dal 2010. “Quest’anno possiamo farcela. L’Inter, almeno. Antonio Conte mi piace, anche se noi interisti soffriamo il suo passato da juventino. E’ un allenatore vero, che tira fuori il 100% dai suoi giocatori, non dà mai niente per scontato e lo seguono tutti. E’ uno tosto. Il Draghi nerazzurro”, conclude Rossi.
Maggiori informazioni, e il link per seguire i lavori, sono disponibili sul sito dell’Ateneo www.unica.it