Analizzando quattro libri, ci ricolleghiamo all’argomento della discriminazione di genere e cerchiamo in essi alcuni degli stereotipi presenti nella società attuale esprimendo le nostre considerazioni su di esse.
I primi due libri analizzati sono “Mio fratello si chiama Jessica” di John Boyne e “L’albero delle bugie” di Frances Hardinge. Il primo racconta la storia di Jason, un ragazzo che si è accorto di essere nato in un corpo non suo, nel secondo invece si parla della storia di una giovane ragazza che lotta contro la società per fare quello che lei desidera. Nel primo, un’altra figura femminile possiamo trovarla nella madre di Jessica, una donna che ricopre un ruolo politico più importante rispetto anche a quello del marito, ovvero il suo segretario, è quindi la donna che in famiglia ha il potere in mano.
È difficile, invece, trovare una donna in politica nell’era vittoriana, epoca in cui è ambientato il libro “L’albero delle bugie». Qui la donna è considerata inferiore rispetto all’uomo, come se avesse dei limiti cognitivi. Quindi possiamo vedere che la condizione della donna è diversa nelle due epoche, ed è questo l’argomento che viene affrontato nel podcast.
Analizziamo anche i libri “La bambina di Tom Gordon” di Stephen King e“Dry” dei fratelli Shusterman. Nei due libri la condizione della donna in situazioni di sopravvivenza ricopre un ruolo predominante, con la differenza che nel libro di King non è presente la figura dell’uomo. Si parla infatti di una bambina che si trova a dover sopravvivere per qualche giorno da sola nel bosco, oltretutto con scarse provviste. In Dry invece è spiegato come un uomo e una donna, per poter sopravvivere ad una mancanza d’acqua, si debbano aiutare a vicenda. In entrambi i libri però il coraggio e la forza di volontà della donna sono molto evidenti soprattutto nel libro di King, forza che la maggior parte delle volte non le viene riconosciuta poichè vista più debole, e quindi incapace di andare avanti senza l’uomo.