Tra i “misuratori” anche il docente dell’Università di Cagliari, Francesco Dettori. La scoperta è stata presentata al seminario del Cern e in concomitanza con la conferenza internazionale Moriond
La comunità scientifica internazionale applaude l’esposizione di un evento definito particolare per gli specialisti: “Il risultato della misura di un decadimento, cosiddetto “raro”, di una particella, ritenuto importantissimo”. Francesco Dettori, docente del Dipartimento di fisica dell’Università di Cagliari, è tra gli autori della misura.
“La collaborazione scientifica Lhcb ha riportato importanti risultati sui decadimenti rari dei mesoni Bs. I mesoni Bs sono particelle composte da due quark, simili a quelli nei protoni di cui siamo fatti, ma più pesanti. Queste particelle sopravvivono solo un milionesimo di milionesimo di secondo una volta prodotte nelle collisioni tra protoni ad altissima energia al Lhc, e decadono in ulteriori particelle.
In particolare, il decadimento del mesone Bs in due muoni, è stato misurato con precisione. La probabilità di questo decadimento è solamente di tre volte su un miliardo; è possibile osservarlo grazie al milione di milioni di mesoni Bs prodotti ogni anno al Lhc” spiega Biagio Saitta, ordinario di Fisica delle particelle elementari e già preside della facoltà di Scienze dell’Università di Cagliari.
“Il Modello standard delle particelle elementari, prevede – aggiunge Dettori – questa probabilità con bassissima incertezza. Tuttavia, tante teorie diverse da questa prevedono probabilità significativamente diverse; anche centinaia di volte più grandi o più piccole. Misurare queste quantità è quindi importantissimo, permette di testare la nostra comprensione dei costituenti della materia, e dell’universo.
Questa probabilità di decadimento si misura con una precisione del 15%; il suo valore è in accordo con quello predetto dal Modello standard, confermandone ancora una volta la validità. Questa misura permette quindi di limitare alcuni nuove ipotesi di interazioni fino ad altissime energie e di scoprire quindi come non possono essere fatte queste interazioni per soddisfare queste misure di precisione”.
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