Come è cambiato il giornalismo nell’era della comunicazione 4.0? E come sono cambiati i giornalisti? C’è ancora il giornalismo degli inviati (speciali), dei fotoreporter, del microfono in mano e la telecamera in spalla? Quello delle corse sui luoghi degli eventi per essere i primi sulla notizia?
In Giornalismo aumentato, attualità e scenari di una professione in rivoluzione, Giorgio Triani, sociologo e giornalista, professore di Comunicazione giornalistica e pubblicitaria, se lo chiede. E si dà – e ci dà – una risposta.
Quel giornalista non c’è più, spiega Triani perché sostituito – o forse integrato – da giornalisti e comunicatori, per dirla in gergo 4.0 “di ultima generazione“. Si chiamano citizen journalist, blogger, youtuber, storyteller, social reporter. Sono figure ibride che la normativa di riferimento a volte fatica a recepire ma che popolano l’ecosistema informativo e di cui occorre prendere atto.
Modelli di produzione e distribuzione
“I modelli di produzione e distribuzione non sono più le aziende editoriali classiche, le redazioni contigue alle tipografie, le edicole, i grandi studi radio-televisivi centralizzati”, si spiega nel testo. “È invece la rete, il web che ha progressivamente disintermediato i media tradizionali e ridotto il valore delle notizie. Dunque del giornalismo come professione”.
Le news online sono commodities
Le notizie in rete sono libere e/o aggregate, spesso out of control. Degradano in fake news, esplodono in sensazionalismi o negazionismi. La verità si uniforma e deforma; nasce la post-verità. Triani lo definisce “giornalismo aumentato” e lo identifica in “quello che vede imporsi nuovi modelli in cui scrivere e pubblicare sono un unico gesto”.
Istantaneità
Il gakekeeping è mutato. “L’accesso agli archivi, alle agenzie, agli eventi in corso, ai dati è istantaneo; la visualizzazione, i video, le immagini sono la nuova narrazione. La professione si disperde nei nuovi ambiti dello storytelling, del brand reporting, del data journalism”.
Giornalismo 4.0
“Un giornalismo ubiquo, forse 3.0 o addirittura 4.0, che consente di essere ovunque e in tempo reale, senza però esserci fisicamente. Giornalisti e comunicatori sono prossimi, o già entrati, nell’era dell’extra media”.
Per studenti e professionisti
Il testo di Triani si propone di mostrare i vari aspetti di questa rivoluzione, fornendo uno strumento di scenario e orientamento, utile per gli studenti dei corsi di laurea in comunicazione e delle scuole di giornalismo, ma anche per i professionisti e tutti i creatori e fruitori di informazione. Edito da Franco Angeli, il testo è in vendita ad euro 22,00.