Lo studio, pubblicato sulla rivista “Evolutionary Applications”, si è concentrato sulle fanerogame marine, organismi marini che colonizzano gli ambienti costieri. Si tratta di piante marine, molto simili a quelle terrestri; sono ritornate a colonizzare i nostri mari.
Le fanerogame marine sono sostenitrici di vari ecosistemi: proteggonoo la costa; ospitano una importante biodiversità; producono enormi quantità di ossigeno; sequestrano carbonio dall’ambiente, come le foreste pluviali.
Lo studio si è interrogato su come questi organismi possono fronteggiare continui cambiamenti ambientali; da questo dipende la loro sopravvivenza. Questa è la capacità di un organismo di modificare i propri parametri fisiologici e genetici adattandosi alle nuove condizioni; è fondamentale per sopravvivere ai futuri cambiamenti ambientali.
In questo lavoro, vengono esplorati diversi approcci volti a valutare il loro adattamento locale; spiegando i punti di forza e di debolezza e viene inoltre discusso il ruolo che i cambiamenti genetici e possono svolgere sugli ecosistemi marini sottoposti a cambiamenti ambientali.
Allo studio hanno lavorato i due ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Gabriele Procaccini e Jessica Pazzaglia, insieme a Thorsten B.H. Reusch, Antonio Terlizzi e Lázaro Marín‐Guirao.