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Papa: “Venerdì Santo giorno di preghiera e penitenza”

La catechesi del Papa. “Il Venerdì Santo è giorno di penitenza, di digiuno e di preghiera. Attraverso i testi della Sacra Scrittura e le preghiere liturgiche, saremo come radunati sul Calvario per commemorare la Passione e la Morte redentrice di Gesù Cristo”.

Lo dichiara Papa Francesco.

“Nell’intensità del rito dell’Azione liturgica ci sarà presentato il Crocifisso da adorare. Adorando la Croce, rivivremo il cammino dell’Agnello innocente immolato per la nostra salvezza. Porteremo nella mente e nel cuore le sofferenze dei malati, dei poveri, degli scartati di questo mondo; ricorderemo gli ‘agnelli immolati’ vittime innocenti delle guerre, delle dittature, delle violenze quotidiane, degli aborti”, aggiunge Bergoglio.

“Possiamo chiederci oggi – ha proseguito, ricordando la passione e morte di Gesù -: qual è il volto vero di Dio? Di solito noi proiettiamo in Lui quello che siamo, alla massima potenza: il nostro successo, il nostro senso di giustizia, e anche il nostro sdegno. Però il Vangelo ci dice che Dio non è così. È diverso e non potevamo conoscerlo con le nostre forze. Per questo si è fatto vicino, ci è venuto incontro e proprio a Pasqua si è rivelato completamente. E dove si è rivelato completamente? Sulla Croce. Lì impariamo i tratti del volto di Dio”. 

“La Croce è la cattedra di Dio – ha quindi osservato il Papa. Ci farà bene stare a guardare il Crocifisso in silenzio e vedere chi è il nostro Signore: è Colui che non punta il dito contro qualcuno, neppure contro coloro che lo stanno crocifiggendo, ma colui che spalanca le braccia a tutti; che non ci schiaccia con la sua gloria, ma si lascia spogliare per noi; che non ci ama a parole, ma ci dà la vita in silenzio; che non ci costringe, ma ci libera; che non ci tratta da estranei, ma prende su di sé il nostro male, prende su si sé i nostri peccati”. 

Per liberarci dai pregiudizi su Dio, guardiamo il Crocifisso – ha esordito il Papa

“Per liberarci dai pregiudizi su Dio, guardiamo il Crocifisso. E poi apriamo il Vangelo – ha quindi esortato -. Questi giorni, tutti in quarantena, tutti a casa chiusi, prendiamo queste due cose in mano, il crocifisso e apriamo il Vangelo: questa sarò per noi una grande liturgia domestica perché non possiamo andare in
chiesa in questi giorni, crocifisso e Vangelo”. Secondo il Papa, “Gesù non vuole essere frainteso, non vuole che la gente confonda il Dio vero, che è amore umile, con un dio falso, un dio mondano che dà spettacolo e s’impone con la forza. Non è un idolo”. 

Sulla Croce, ha aggiunto, “si vede Dio che è onnipotente nell’amore, e non in altro modo. È la sua natura, perché è fatto così. Egli è Amore. Tu potresti obiettare: ‘Che me ne faccio di un Dio così debole? Ma che amore… Preferirei un dio forte e potente!’. Ma sai, il potere di questo mondo passa, mentre l’amore resta. Solo l’amore custodisce la vita che abbiamo, perché abbraccia le nostre fragilità e le trasforma”.


“Apriamogli tutto il cuore nella preghiera”, l’invito finale di Francesco: “Questa settimana, questi giorni, col Crocifisso e il Vangelo. non dimenticatevi, la liturgia domestica sarà quella. Lasciamo che il suo sguardo si posi su di noi. Capiremo che non siamo soli, ma amati, perché Signore il non ci abbandona, non si dimentica di noi, mai. E con questo pensiero vi auguro una Santa Settimana, e una Santa Pasqua”.


È l’amore di Dio che a Pasqua ha guarito il nostro peccato col suo perdono, che ha fatto della morte un passaggio di vita, che ha cambiato la nostra paura in fiducia, la nostra angoscia in speranza“, ha concluso il Papa.

Per maggiori informazioni: http://www.vatican.va/content/francesco/it.html

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