l computer compie oggi 70 anni: ha dato il via ad una vera rivoluzione, che prosegue oggi, spinta dalla pandemia
Il primo computer
Grande quanto un armadio, pesante 13 tonnellate e con un prezzo che si aggirava tra i 1,25 e 1,5 milioni di dollari. Sono questi alcuni degli aspetti più curiosi di UNIVAC I; il primo computer commerciale della storia consegnato all’United States Census Bureau il 31 marzo 1951, esattamente 70 anni fa. Una rivoluzione che prosegue ancora oggi, spinta dalla pandemia: secondo il Financial Times infatti i pc venduti sono aumentati quasi del 5% nel 2020 con 275 milioni di unità vendute in più, il dato più alto degli ultimi 10 anni.
UNIVAC
Il 31 marzo del 1951, esattamente 70 anni fa, gli ingegneri J. Presper Eckert e John Mauchly, consegnarono all’United States Census Bureau il primo computer commerciale al mondo che prese il nome di UNIVAC I (Universal Automatic Computer I) con l’obiettivo di monitorare il cosiddetto baby boom ovvero il sostanziale aumento demografico che si verificò in America all’inizio degli anni Cinquanta. Messo in funzione il 14 giugno seguente, vennero vendute 46 unità ad alcune società e al governo USA; oltre all’ufficio dei censimenti americano, l’UNIVAC I fu acquisito da General Electric; società privata che lo impiegò nella sua fabbrica di elettrodomestici di Louisville per la gestione dei libri paga dell’azienda e per il sistema di controllo degli inventari dei magazzini.
La cosa straordinaria
Cosa ha di straordinario questa invenzione? Si potrebbe pensare al prezzo di vendita, tra 1,25 e 1,5 milioni di dollari, o alle sue dimensioni; grande quanto un grosso armadio per un peso totale di 13 tonnellate. La vera rivoluzione consiste però nel fatto che per la prima volta nella storia un computer venne usato per l’elaborazione dei dati, e non solo per equazioni e calcoli complessi, funzione principale fino a quel momento.
Il termine “automatico”
Inoltre, per la prima volta venne adottato il termine “automatico”: tutti i dati, sia numeri che lettere, erano immagazzinati e letti da un’unità a nastro metallica, senza il bisogno di inserire i programmi manualmente. Uno strumento del tutto innovativo e visionario che il New York Times chiamò “Il genio matematico alto 2,43 m”, in grado di registrare e classificare un cittadino medio in base al sesso, stato civile, istruzione, residenza e altre informazioni in un sesto di secondo.
I cambiamenti
Ma cosa è cambiato in 70 anni nella gestione dei dati a livello commerciale? Si potrebbe dire che per la prima volta nella storia un computer abbia anticipato l’evoluzione che avrebbe preso il nome di Data Integration, ovvero un complesso processo di assimilazione, mappatura, spostamento e trasformazione dei dati, necessario a ottenere la loro elaborazione e il loro funzionamento. Oggi la digitalizzazione ha portato a un’esponenziale crescita della mole di dati che le aziende devono saper gestire in modo efficace e rapido. Da enormi computer si è passati a software in grado di gestire in modo intuitivo, dinamico e sicuro i dati.