Probabilmente alle Olimpiadi giapponesi non basterà la caparbietà dei suoi organizzatori perchè si possano disputare con una parvenza di “normalità”.
A gennaio il Governo giapponese ha confermato le Olimpiadi di Tokyo, in programma per il 23 luglio, dopo che erano state rinviate di un anno a causa della pandemia. Con l’infezione che continua a diffondersi in tutto il mondo, però, le voci sulla cancellazione dell’evento sono sempre di più.
Un breve articolo pubblicato dal quotidiano britannico The Times cita un funzionario del governo nipponico che parla dell’impossibilità di tenere le Olimpiadi. Secondo la dichiarazione l’obiettivo è quello di ospitare la manifestazione nel 2032, la prima data disponibile.
Il Governo nipponico però smentisce le voci. Il premier Yoshihide Suga si è detto determinato ad andare avanti con l’organizzazione dei Giochi. In un intervento in Parlamento, Suga ha affermato che «saranno un simbolo dell’umanità che supera il Covid-19 e un’opportunità per mostrare al mondo la ricostruzione del Giappone dal devastante terremoto e dallo tsunami», del 2011.
Da poco, inoltre, una variante giapponese si è aggiunta alla lista. Essa sembra scoraggiare la partecipazione all’evento sportivo.
Infatti alle notizie di questi giorni di una virulenta variante autoctona del Covid, si è aggiunta una prima defezione. La Corea del Nord ha annunciato che non parteciperà alle Olimpiadi di Tokyo a causa della pandemia. A comunicarlo è stato un sito web gestito dal ministero dello Sport della Nordcorea. Il ministero ha spiegato che la decisione è stata presa durante una riunione del Comitato nazionale olimpico lo scorso 25 marzo. Nel corso della riunione i membri hanno deciso di dare priorità alla protezione degli atleti dalla “crisi mondiale causata dal Covid-19”.