Lo studio della rete Eurydice, Digital Education at School in Europe, pubblicato nel 2019, offre molti spunti di riflessione per l’attualità del tema trattato, oltre al fatto che l’interesse per l’educazione digitale si è rafforzato a causa dell’irrompere del Covid.
La pandemia ha costretto alunni e studenti, insegnanti, dirigenti scolastici e, non ultime le famiglie, ad affrontare una sfida di grandi dimensioni: organizzare l’insegnamento e l’apprendimento a distanza con l’uso dei mezzi digitali.
L’educazione digitale rappresenta da anni una tematica di punta delle politiche europee. Il recente Piano d’azione della Commissione per l’istruzione digitale 2021-2027, dal titolo Ripensare l’istruzione e la formazione per l’era digitale riafferma la centralità del tema dell’innovazione digitale nei sistemi europei di istruzione e formazione. Inoltre sottolinea le sfide a quali sono chiamati a rispondere nell’era post-Covid. La riflessione del Parlamento europeo e delle istituzioni dell’UE sull’accesso a Internet da introdurre come diritto umano fondamentale per tutti, viene considerata imprescindibile. Soprattutto per promuovere l’inclusione sociale e ridurre le disuguaglianze, per garantire pari accesso all’apprendimento e per aumentare le competenze digitali.
Tematiche
Le tematiche trattate dallo studio di Eurydice sono:
– sviluppo delle competenze digitali nei curricoli scolastici europei;
– competenze digitali specifiche degli insegnanti;
– valutazione delle competenze digitali degli studenti e uso delle tecnologie per le prove e la valutazione degli alunni/studenti;
– strategie e politiche.
Questi temi vengono analizzati attraverso due prospettive distinte ma complementari: lo sviluppo delle competenze digitali in alunni, studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, e l’utilizzo a fini pedagogici delle tecnologie digitali per supportare, migliorare e trasformare l’insegnamento e l’apprendimento.
Chi è interessato allo studio
I livelli di istruzione interessati dallo studio sono il livello primario e il livello secondario inferiore e superiore. L’anno scolastico di riferimento è il 2018/2019 e i sistemi educativi presi in esame sono 43 (28 Stati membri dell’Ue, dato che il Regno Unito ancora ne faceva parte, e Albania, Bosnia-Erzegovina, Svizzera, Islanda, Liechtenstein, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Turchia).
Un aspetto di grande interesse che emerge dallo studio è la presenza nei sistemi educativi europei di riforme e strategie in atto. Essi rendono conto della continua evoluzione dei sistemi e dei mezzi digitali e sottolineano la necessità per i Paesi europei di rivedere e rinnovare continuamente i loro approcci a contenuti e metodi digitali in ambito scolastico.
Educazione digitale
Il 50% dei sistemi educativi europei ha un processo di riforma in corso nel settore dell’educazione digitale. Tuttavia, quali sono le aree di interesse di queste strategie e riforme?
In alcuni Paesi, le riforme hanno preso avvio dalla necessità di introdurre per la prima volta contenuti digitali all’interno dei curricoli, laddove non erano presenti. Altri Stati hanno introdotto la competenza digitale a un livello precoce di istruzione, ad esempio a livello primario. Infine, le riforme di alcuni sistemi educativi europei hanno mirato al rafforzamento della competenza digitale nei curricoli attraverso l’introduzione di nuovi approcci curricolari. Oppure è predisposto il potenziamento di aree curricolari, come il coding, il pensiero computazionale o il tema della sicurezza.
Il nuovo numero della collana ‘I Quaderni di Eurydice Italia’, dal titolo L’educazione digitale a scuola in Europa, presenta ai lettori la traduzione italiana del rapporto Digital Education at School in Europe. Consente così di disporre anche della versione cartacea del testo.