Presentata l’edizione numero 34 della rassegna ideata e diretta da Paolo Fresu. In programma dal 7 al 16 agosto, il Time in Jazz di Berchidda 2021 si aprirà con il tributo a De André, mentre tra gli ospiti più attesi figura Avishai Cohen.
È uno degli appuntamenti più attesi dell’estate musicale in Sardegna. Dal 7 al 16 agosto è tempo del Time in Jazz di Berchidda 2021, il festival fondato (nel 1988) e diretto da Paolo Fresu. Il suo paese è ai piedi del monte Limbara, tra Logudoro e Gallura. Qui pulsa il cuore dell’organizzazione e si concentra il grosso della manifestazione. In particolare i concerti serali che si tengono nell’arena allestita in piazza del Popolo.
Ma Time in Jazz si snoda abitualmente attraverso una quindicina di altri comuni e località del nord dell’isola. Sono previsti quest’anno Arzachena, Bortigiadas, Buddusò, Bulzi, Ittiri, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Olbia, Oschiri, Porto Rotondo, San Teodoro, Telti e Tempio Pausania. Si farà tappa con i concerti del mattino e del pomeriggio in spazi e scenari sempre differenti. Tra di essi chiesette di campagna, scorci di mare, piazze, boschi, siti archeologici.
Il nome del festival
Ogni anno il festival (che nel 2020 è stato insignito dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica) si riconosce in un titolo diverso. “Stelle” (“Isteddhos” in sardo logudorese-berchiddese) è quello che caratterizza la trentaquattresima edizione, in programma l’estate prossima. Un titolo ispirato a Dante Alighieri, nel settimo centenario della morte, e al suo capolavoro, La Divina Commedia. Spiega Paolo Fresu nelle sue note introduttive.
“Attilio Momigliano, critico letterario vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, identifica nelle stelle la vera meta di Dante Alighieri. Non a caso queste ricorrono alla fine di ognuna delle cantiche della Divina Commedia. Sono un’ode all’amore, nobile sentimento che anima il mondo e la vita e che il poeta fiorentino descrive attraverso la raffinata metafora degli astri”.
Il festival omaggia Bowie
Le stelle, nella loro “dinamica immutabilità“, nel loro ricordarci che l'”eternità appartiene agli astri ma non all’uomo”, hanno da sempre stimolato l’anima e la fantasia di filosofi, scrittori, poeti, musicisti. Come David Bowie, che ha guardato alle stelle attraverso il suo personaggio forse più amato, Ziggy Stardust. Lo ha fatto anche in brani come “Space Oddity”, “Starman”, “Life on Mars?”. Fino al suo album-testamento, “Blackstar”, uscito il 6 gennaio 2016, appena due giorni prima di lasciare questo mondo.
E appunto al “Duca Bianco” è dedicato uno dei concerti di spicco nel cartellone del prossimo Time in Jazz, “Heroes“. Si tratta di un progetto presentato due anni fa a Monsummano Terme, in Toscana. Di recente è stato consegnato alle tracce dell’omonimo cd pubblicato da Paolo Fresu in occasione del suo sessantesimo compleanno. Insieme al trombettista sardo, sul palco di Berchidda (l’11 agosto) così come sul disco, cinque nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale. La cantante Petra Magoni, Francesco Diodati alla chitarra, Francesco Ponticelli al basso, Christian Meyer alla batteria e, al trombone e all’elettronica Gianluca Petrella, che il pubblico di Time in Jazz potrà applaudire ancora sia alla testa del suo gruppo Cosmic Renaissance (il 13 a Berchidda) sia affiancato dal vibrafonista Pasquale Mirra (il 12 a Buddusò).
L’omaggio a De Andrè
Altro impegno in agenda anche per Petra Magoni. Sotto l’insegna del duo Musica Nuda insieme al contrabbassista Ferruccio Spinetti, sarà protagonista (il 9 agosto) di un evento attesissimo a ogni edizione del festival. SI tratta del concerto in omaggio a Fabrizio De André a L’Agnata, la tenuta nei pressi di Tempio Pausania che a metà anni Settanta divenne la dimora del grande cantautore genovese in terra sarda.
Appuntamento immancabile del festival è anche la traversata marittima in musica a bordo della nave della Corsica Ferries–Sardinia Ferries in viaggio da Livorno a Golfo Aranci. Stavolta (data ancora da stabilirsi in base all’evolversi dell’emergenza Covid) imbarcherà le voci, ukulele e percussioni di Sara Magon e Clara Zucchetti con il loro repertorio ispirato perlopiù alle musiche tradizionali dei più disparati angoli del mondo.
Numerosi gli ospiti
Diverse altre voci si ascolteranno questa estate a Time in Jazz.
Fabio Concato (il 14 a Berchidda), tra i protagonisti della canzone d’autore degli ultimi quarant’anni.
Mario Venuti (il 9 a Porto Rotondo), un cammino partito nei primi anni Ottanta con una band come i Denovo, prima di intraprendere la sua carriera solistica.
John De Leo (il 10 a Telti), già frontman dei Quintorigo, artista trasversale, dalla vocalità duttile e sperimentale.
Si ascolteranno anche suoni della tradizione sarda con gli organetti di Pierpaolo Vacca e del giovanissimo Giacomo Vardeu (il 15 a Berchidda); tradizione che, da isola a isola, si incrocerà con quella celtica in una “Suite Sardegna” proposta ad hoc dalla violoncellista irlandese Naomi Berrill (il 12 a Bortigiadas).
Ma è naturalmente il jazz nelle sue diverse declinazioni e nei suoi immediati dintorni a fare la parte del leone nel programma del festival. Ecco dunque in arrivo a Berchidda (il 12 agosto) il trombettista Avishai Cohen, stella del jazz israeliano. Ad accompagnarlo il gruppo elettrico Big Vicious con cui ha firmato uno dei dischi più interessanti dello scorso anno.
La rappresentanza italiana
Ecco poi una variegata rappresentanza della scena italiana. Saranno presenti:
Il trio Floors di Filippo Vignato (trombone, effetti), Francesco Diodati (chitarra) e Francesco Ponticelli (contrabbasso, elettronica), tre giovani musicisti tra i più interessanti della nuova scena jazz italiana (l’11 a Budoni).
Il quartetto di Matteo Pastorino (l’11 a Loiri Porto San Paolo), voce emergente del clarinetto in Europa, nato e cresciuto in Sardegna ma di stanza a Parigi.
Il trio MAT (il 13 a Ittiri) di Marcello Allulli (sax tenore), Francesco Diodati (chitarra) e Ermanno Baron (batteria), sulle scene dal 2007 e prossimo a firmare il suo quarto album.
Fabio Giachino, artista eclettico, attivo come pianista entro i confini del jazz e della musica improvvisata ma anche come producer nella musica elettronica (il 10 a Luogosanto).
Il Trio Bobo, formazione di impronta jazz-rock nata nel 2002 intorno dalla sezione ritmica di Elio e le Storie Tese, ovvero Faso (basso) e Christian Meyer (batteria), più il chitarrista Alessio Menconi (il 10 ad Arzachena).
Il pianista Paolo Di Sabatino alla testa del suo trio (il 14 a Mores) con Marco Siniscalco (basso) e Glauco Di Sabatino (batteria), lo stesso organico che il pubblico di Time in Jazz ritroverà sul palco anche ad accompagnare in concerto Fabio Concato.
Il pianista umbro Ramberto Ciammarughi sia in solo (il 14 a Bulzi), sia in compagnia dello scrittore Gavino Ledda e di Paolo Fresu per dare forma a una produzione originale in tema con questa edizione di Time in Jazz, “Sa Divina Cummedia” (il 13 a Oschiri), che trae origine dalla pri ma e coraggiosa traduzione dell’opera di Dante in sardo fatta da Pietro “Pedru” Casu (1878 – 1954), parroco, letterato e studioso della lingua sarda.
A Paolo Fresu spetterà anche il compito di chiudere la serie di concerti in quello che è ormai da qualche edizione il teatro dell’ultimo atto del festival, lo Stagno di San Teodoro (il 16 agosto). Ad affiancare il trombettista, questa volta, un protagonista del jazz scandinavo, il contrabbassista svedese Lars Danielsson, per ripercorrere dal vivo note e emozioni del loro album “Summerwind”.
Tanti talenti e realtà musicali
Berchidda è culla di tanti talenti e realtà musicali che anche quest’anno troveranno spazio nel festival. Tra di esse la storica Banda Musicale “Bernardo De Muro”, nelle cui file ha mosso i primi passi lo stesso Paolo Fresu. Vi sarà inoltre la Funky Jazz Orkestra, chiamata a esibirsi sia in concerto che in street parade nelle vie e nelle piazze del paese. Presente infine il batterista Giovanni Gaias, impegnato con il suo trio (Jim Solinas all’Hammond, piano e synth, e Giuseppe Spanu alla chitarra) tutte le notti nello spazio dopoconcerto, Time After Time, insieme a ospiti ogni volta diversi. Tra di essi il sassofonista campano Vincenzo Saetta, e i sardi Menhir & Dj Kork, il bassista Gavino Riva, la cantante Manuella. Sarà presente inoltre sul palco di piazza del Popolo, con la partecipazione del duo blues Don Leone e del chitarrista tuareg Bombino, per la tradizionale festa di Ferragosto.
Forte del riuscito debutto dell’anno scorso, ritorna poi il “FestivalBar“, la serie di showcase in scena ogni sera nei bar berchiddesi. Quasi un festival nel festival, a cura di Michele Pinna e Luca Devito. Quest’ultimo farà anzi da apertura alla dieci giorni di Time in Jazz il 7 agosto.
Protagonisti alcune delle proposte più interessanti del panorama musicale sardo. La cantautrice sassarese Angela Colombino, l’olbiese Bella Socio del collettivo Negative Outcomes, il cantautore algherese Davide Casu, The Giannies con il loro punk e rock’n’roll, Black Victor & Williboy Taxi, ovvero Vittorio Pitzalis, tra i bluesman più rappresentativi della Sardegna, e William Rossi. Altri artisti in arrivo invece dalla Penisola. The Blues Against Youth, progetto solista di matrice country/blues del musicista romano Gianni TBAY. Il Lovesick Duo dei bolognesi Francesca Alinovi e Paolo Roberto Pianezza tra country, rock’n’roll e western swing anni ’40 e ’50, e il rock-blues dei Caboose di Luis De Cicco e Carlo Corso.