A due anni dal suo primo smart display, Google lancia in Italia e in altri paesi europei il Nest Hub di 2a generazione. E’ molto più di un altoparlante intelligente, grazie a nuove funzionalità interconnesse e visibili in un unico posto.
Arriva il nuovo Nest Hub sul mercato
Due anni dopo il lancio del suo primo smart display, Google lancia in Italia e in altri paesi europei (Austria, Belgio, Danimarca, Giappone, Irlanda, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Svizzera) il Nest Hub di 2a generazione. È molto più di un altoparlante intelligente. Soprattutto adesso che punta molto – oltre che sul suono decisamente migliorato, numeri alla mano – anche sulla nostra salute con l’obiettivo ambizioso di aiutarci a dormire meglio. Il suono, dicevamo. L’altoparlante del nuovo Nest Hub è basato sulla stessa tecnologia audio di Nest Audio. Esso diffonde il 50% di bassi in più rispetto al modello originale. Se ne giovano lo streaming di musica, i podcast o gli audiolibri o i film e le serie preferite. Sul nuovo Nest Hub, tutti i dispositivi connessi compatibili sono visualizzati in un unico posto.
Le principali novità
Il monitoraggio del sonno e la privacy
D’accordo, bene con il monitoraggio. Ma cosa dobbiamo fare poi per riposare meglio di quanto facciamo? Le indicazioni in tal senso sono state sviluppate da un team di scienziati seguendo le linee guida fornite da organizzazioni come l’American Academy of Sleep Medicine. E questi suggerimenti vengono compilati soltanto dopo un’analisi di diverse notti di sonno. Quindi i dati raccolti mettono in evidenza alcuni aspetti significativi del vostro sonno e poi arrivano i suggerimenti che ci spiegano perché sono importanti e ci forniscono consigli per migliorare.
E la privacy? Il monitoraggio del sonno è del tutto facoltativo e include opzioni di salvaguardia della privacy di cui si ha il totale controllo. Si può scegliere se abilitarlo e un indicatore visivo sul display ci informa quando è attivo. Per altro Motion Sense rileva soltanto il movimento, non i corpi o i volti, e i dati audio relativi ai colpi di tosse o al russamento elaborati solo sul dispositivo, non vengono inviati ai server di Google. Ci sono poi diversi strumenti per disabilitare le funzionalità del monitoraggio del sonno, incluso un interruttore sul dispositivo che disattiva fisicamente il microfono. In qualsiasi momento si possono esaminare o cancellare i nostri dati sul sonno. Fa sapere Google che quest dati non vengono usati per l’invio di annunci personalizzati. Tutto questo sistema di monitoraggio del sonno su Nest Hub (2a generazione) è gratis ma solo sino all’anno prossimo. Poi di dovrà pagare. E quando ciò accadrà, Google molto probabilmente annuncerà l’integrazione di questa funzionalità sui dispositivi Fitbit.