nuova vita per immuni

App Immuni: Aggiornamento per il tracking Covid fai da te

Disponibile la nuova versione di Immuni attesa da mesi. Gli utenti, positivi al virus, possono adesso avviare il tracciamento dei contatti in autonomia, senza più dover passare dai sanitari.

Immuni adesso prova a immaginare una vita oltre il flop. Dal 7 aprile è disponibile l’aggiornamento dell’app atteso da mesi. Adesso gli utenti che sono positivi al virus possono usarla per avviare in autonomia il tracciamento contatti stretti. Senza più dover passare dai sanitari, che si sono rivelati il collo di bottiglia più grave per quest’app (come riconosciuto anche dallo scorso Governo).

L’app, gestita dal ministero della Salute, potenzialmente servirebbe a salvare vite umane. Questo già avviene in Germania e Regno Unito, secondo gli ultimi dati disponibili. Il nuovo aggiornamento elimina gli ultimi ostacoli oggettivi alla possibilità, anche da noi, di fare funzionare bene questo sistema automatico di tracciamento contatti.

In sostanza adesso è possibile uno “sblocco” fai-da-te dell’app. Per sblocco si intende la possibilità, per gli utenti positivi al Covid di fare scattare il sistema di avviso a tutti gli altri utenti Immuni con cui sono stati a contatto stretto. Questi ultimi riceveranno la notifica che segnala l’avvenuto “contatto stretto”, quindi a rischio contagio, con un utente positivo (che resta anonimo).

Le nuove faq di Immuni

Come spiegano le nuove faq di Immuni, modificate per l’ultimo aggiornamento “Immuni può essere sbloccata dal cittadino che dispone della APP sul proprio cellulare, e che è risultato positivo al test del tampone molecolare”. “Questa operazione può essere svolta con il supporto dell’operatore sanitario che ti ha comunicato l’esito positivo del tampone, oppure se hai ricevuto il CUN (codice unico di conferma positività, ndr.) col supporto dell’operatore del call center 800912491 o in autonomia con la specifica funzione a disposizione nell’app. Attenzione: i medici di base non sono autorizzati a supportare lo sblocco di Immuni”.

Insomma: si può fare tutto via app, eventualmente con il supporto del call center per chi non ci riesce da solo. L’aggiornamento era pronto già da quasi tre mesi, a quanto risulta a Repubblica, e già da fine febbraio aveva ricevuto l’ok dal Garante Privacy. Il ministero della Salute ha atteso fino ora per pubblicare l’aggiornamento. Un’attesa che conferma il debole interesse a supportare l’app.

Immuni finora ha tracciato pochissimi contagi proprio perché è mancata la collaborazione con gli operatori sanitari e con l’intero sistema della Sanità. Tutto questo nonostante l’ampio numero di download, circa 10 milioni, che ora sono una base promettente per ripartire con l’app.

I dati e i fattori di successo

Meglio è andato in altri Paesi, con app pure basate sulla stessa tecnologia di Immuni. I dati del Governo tedesco riportano quasi tremila utilizzi giornalieri della loro app da parte di positivi (18% dei contagi): quasi cento volte più che da noi. Uno studio recente dell’Istituto Turing e l’università Oxford ha riportato che fino a febbraio l’app inglese è riuscita a bloccare circa 600 focolai covid.

Tra i fattori di successo, a quanto si legge nello studio, proprio lo stretto collegamento tra app e sistema sanitario. “Lì è addirittura possibile prenotare un tampone dopo aver ricevuto la notifica, direttamente tramite l’app. Un’opzione ancora non possibile da noi, nonostante molti esperti lo richiedano da mesi”, dice Riccardo Berti, avvocato che segue il tema tracking automatico Covid-19 fin dalla scorsa primavera.

“In ogni caso, l’aggiornamento fai-da-te è un’innovazione importante e potrebbe dare una nuova preziosa vita a questo strumento potenzialmente salva-vite, in vita in particolare dei viaggi della stagione estiva”, dice Berti. “Tra l’altro, ricordiamo che l’app funziona anche in molti Paesi europei”, aggiunge.

About Barbara Mancosu

Studentessa in Beni Culturali e Spettacolo

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