Coronavirus dove e quando rischiamo di più il contagio? La risposta del virologiche che fa chiarezza
La situazione di emergenza
L’infezione da coronavirus corre e si diffonde ovunque. La situazione di estrema emergenza sanitaria che stiamo vivendo si traduce anche nella paura di uscire, di avvicinarsi sbadatamente a un nostro amico o parente, nel timore di toccare superfici infette e salire sui mezzi pubblici.
Insomma, un insieme di cose che sta stravolgendo le nostre abitudini, il tutto per evitare di contagiarsi.
La Reppublica
Il quotidiano Repubblica ha cercato di fare chiarezza in modo definitivo chiedendo al virologo del Policlinico San Matteo di Pavia, Fausto Baldanti, tutti i consigli e i metodi da adottare, in diversi luoghi, per non rischiare di contrarre l’infezione da COVID-19. Tra i primi avvertimenti, indispensabili e obbligatori secondo l’esperto, vi è l’uso della mascherina in ogni luogo (anche all’aperto) e il lavaggio delle mani (anche utilizzando un igienizzante o disinfettante). “Devono essere mantenute a livello massimo, perché nei luoghi pubblici non si può mai sapere chi c’è stato”, ha affermato Baldanti.
I luoghi pubblici
L’esperto li ha definiti molto pericolosi, in quanto in essi il virus si muove con più rapidità. “Bisogna mantenere il massimo della cautela ed è consigliabile portarsi un gel disinfettante in tasca, non toccare superfici, indossare la mascherina. E poi, appena possibile, lavarsi le mani. Attenzione quindi anche ai bar, ristoranti, uffici o mezzi pubblici. Ma anche ad oggetti di uso pubblico, come bancomat e tastierini dei pos che non sempre vengono disinfettati dopo ciascun utilizzo”.
Ospedali
Paradossalmente, a differenza degli altri luoghi, secondo il virologo, negli ospedali la circolazione del virus si abbassa. “Dove l’attenzione è più alta, la soglia di rischio si abbassa. Abbiamo pubblicato due lavori in cui, analizzando le superfici dei luoghi di cura in cui convivevano pazienti ricoverati per Covid, non si trovava traccia del virus. Questo perché in ambito sanitario ci si cautela molto di più: si indossano le protezioni, si sanificano e arieggiano frequentemente i locali”.
Distributori automatici e maniglie delle porte
E’ giusto prestare particolare attenzione a questi due veicoli, molto usati e ‘frequentati’, ma ben poco igienizzati. “Dove non è possibile contare su un’igienizzazione al top entra in gioco il nostro buon senso che ci spinge a sanificarci o a lavarci subito le mani, ogni qualvolta che tocchiamo qualcosa all’esterno”.
Luoghi chiusi
Sono potenzialmente pericolosi, giacché è stato dimostrato che tutti gli interni senza un ricambio di aria sono un veicolo maggiore di contagio (vedi qui). “E’ fondamentale assicurarsi un buon ricambio di aria, pure nella stagione invernale”.
Scarpe e indumenti
C’è chi ancora sostiene che anche gli abiti sono vettori dell’infezione, ma ad oggi, non abbiamo prove che lo siano. “E’ consigliato comunque riporre i vestiti o scarpe fuori per far prendere aria. L’importante è prendersi cura della propria igiene, mi riferisco al fatto di lavarsi le mani una volta tornati a casa, soprattutto dopo aver maneggiato le buste della spessa o dopo aver toccato oggetti provenienti dall’esterno”.