Dopo il lockdown alle tasse erariali ed erogare rimborsi più pesanti oltre 80 miliardi rispetto a quelli distribuiti fino ad ora
Il governo e la crisi pandemica
Il ritorno alla normalità
Salvo l’avvento di nuove varianti, grazie alle condizioni climatiche e alla campagna vaccinale; molto probabilmente in piena estate dovremmo essere quasi definitivamente tornati alla “normalità”, ovvero alla situazione pre Covid.
Il lockdown alle tasse costerebbe 28 miliardi
Per evitare che i sostegni che verranno erogati nei prossimi mesi alle imprese siano utilizzati da quest’ultime per pagare imposte e contributi, è necessario “imporre” il lockdown alle tasse erariali, consentendo alle partite Iva e alle piccole imprese di risparmiare quest’anno attorno 28 miliardi di euro. Un importo di dimensioni importanti che, ovviamente, potrebbe essere ridimensionato consentendo l’azzeramento del peso fiscale solo alle attività con ricavi al di sotto di una certa soglia o sulla base della perdita di fatturato. Questo mancato gettito di 28 miliardi è stato stimato ipotizzando di consentire a tutte le attività economiche con un fatturato 2019 al di sotto del milione di euro di non versare per l’anno in corso l’Irpef, l’Ires e l’Imu sui capannoni.
Le aziende
Queste aziende, che ammontano a circa 4,9 milioni di unità (pari all’89 per cento circa del totale nazionale), dovrebbero comunque versare le tasse locali, in modo tale da non arrecare problemi di liquidità ai Sindaci e ai Presidenti di regione. Alleggeriti dal peso di un fisco spesso ingiusto, per un anno vivrebbero con meno ansia, meno stress e più serenità. Non solo, ma con 28 miliardi risparmiati metteremo le basi per far ripartire l’economia del Paese.