Nasce in Italia D&I, acronimo di “Diversity and Inclusion”, il nuovo protocollo per l’ospitalità gay friendly. L’obiettivo è favorire una promozione turistica innovativa che punti ad un’inclusione senza discriminazioni.
Il protocollo D&I
“D&I” è stato creato dal gruppo Sondersandbeach World, in collaborazione con l’Associazione Italiana Turismo Gay e Lesbian. “Ogni persona ha il diritto di fruire di un’offerta turistica a propria misura, in piena autonomia e essendo sé stesso senza essere deriso o discriminato”. Questa la dichiarazione di apertura del protocollo mirato all’inclusività sociale quale espressione di civiltà che gioca perciò un ruolo di attrattore per il turismo internazionale.
Una nuova opportunita per il turismo internazionale
“Un’attestazione necessaria per il nostro Paese – afferma il presidente dell’AITGL, Alessio Virgili – dobbiamo riflettere su una realtà che non può basarsi su generiche formule di accoglienza. Il 7% della popolazione mondiale appartiene a questa comunità. Queste persone sono abituate a viaggiare spesso e sono quindi desiderose di ritornare a queste consuetudini”. In Italia il turismo LGBTQ+ si attestava prima della pandemia attorno a 2,7 miliardi di euro. Nel mondo fattura oltre 100 miliardi di dollari secondo le stime IGLTA (International Gay Lesbian Travel Association).
La certificazione RINA
Il protocollo ha ricevuto il prestigioso riconoscimento internazionale RINA. Una validazione che ne esalta il valore a livello mondiale e qualifica l’Italia stessa per l’accoglienza in genere. RINA conferma che il protocollo definisce requisiti che possono essere adoperati per misurare i livelli di inclusione sociale nei confronti di clienti e collaboratori LGBTQ+. “Abbiamo verificato il protocollo riconoscendone la validità per valutare la capacità dei suoi destinatari del settore dell’ospitalità di creare un ambiente inclusivo per ospiti e lavoratori”. Queste le dichiarazioni di Davide Torti, team leader del gruppo di validazione a capo del Torino Management System Certification RINA. “Protocolli come questo sono un importante contributo alla crescita delle organizzazioni turistiche”. RINA ha un settore di Sustainability Compliance & New Scheme Development, coordinato da Laura Severino, che ha firmato la Dichiarazione di Validazione del protocollo.
Un’offerta dedicata per i clienti LGBTQ+
L’assunzione del protocollo definisce in modo professionale le pratiche operative, di marketing e di comunicazione dedicate a questo segmento che vuole essere “invitato” con un’offerta dedicata. L’adozione del protocollo consente inoltre la crescita sociale dei territori in cui è applicato.
L’etichetta “Queervadis approved”
Il protocollo fornirà un codice etico per le buone pratiche di inclusività sociale e di accoglienza rivolta alla comunità LGTBQ+ partendo da una duplice analisi. Le linee guida da seguire saranno il rapporto tra azienda/ente e ospite e il rapporto tra organizzazione lavorativa e staff in presenza di dipendenti e collaboratori LGBTQ+.
L’adozione del protocollo consente di ottenere il label “Queervadis approved”. L’etichetta viene controllata dagli auditor AITGL, persone con conoscenze specifiche dei requisiti e delle normative di riferimento e perciò con capacità di giudizio e integrità professionale comprovata. Tra i primi ad aderire al protocollo il Gruppo UNA Hotels. “Il Gruppo UNA ha accolto con favore la creazione del protocollo D&I e così conferma la volontà di intraprendere l’iter volto a ottenere il label “Queervadis Approved””. Questa la dichiarazione di Daniele Mereu, responsabile Operations Alberghiere Gruppo UNA.