Non dimentichiamo le storie degli ammalati e i loro bisogni di cura, diamo al medico la possibilità di prescrivere i farmaci innovativi.
La pandemia e la malattie croniche
La pandemia da Covid-19 non deve fare dimenticare l’esistenza di malattie croniche; come ad esempio il diabete il cui impatto sulla salute del paziente e sul piano sociale è devastante. Il paziente con diabete è ad altissimo rischio. E i dati parlano chiaro.
Le persone affette da questa malattia
Ogni 7 minuti una persona con diabete ha un attacco cardiaco; invece ogni 30 minuti una persona affetta da questa malattia ha un ictus, ogni 90 minuti una persona subisce una mutazione a causa di questa patologia; ogni 3 ore una persona con diabete entra in dialisi, il 15% delle persone ha coronaropatia; il 38% delle persone con diabete ha insufficienza renale (può portare alla dialisi), il 22% delle persone ha retinopatia, il 3% delle persone con diabete ha problemi agli arti inferiori e piedi.
Altri dati
Altri dati che fanno riflettere. Il 50% di pazienti affetti da questo disturbo di Tipo 2 viene vista quasi esclusivamente dai Centri specialisti; un altro 50% non viene seguito mai dallo specialista. E’ di 7- 8 anni la riduzione di aspettativa di vita nella persona con diabete non in controllo glicemico, il 60% almeno della mortalità per malattie cardiovascolari è associata al diabete.
I farmaci dati
Se i farmaci SGLT2, secondo lo studio EMPAREG condotto su 7.020 pazienti ad elevato rischio cardiovascolare con diabete di Tipo 2, ha mostrato una riduzione del 38% della mortalità cardiovascolare; del 32% della mortalità per tutte le cause, del 35% le ospedalizzazioni per scompenso (Repor Arno 2019); a fronte di queste evidenze, al medico di medicina generale non viene data la possibilità di prescrivere queste terapie e anche rapidamente. L’impatto è devastante considerando che la diagnosi arriva quando ormai il 50% delle batacellule è già danneggiata e che dal momento della diagnosi all’utilizzo delle prime terapie, all’utilizzo delle sulfaniluree e quando il paziente inviato allo specialista passano degli anni e la malattia progredisce e subentrano le complicanze.