Olbia. Presentazione del libro “Un giorno lo dirò al mondo”

Mercoledì 14 aprile, nuovo appuntamento per la “Rassegna Primavera con gli Autori” con Alessandro Milan e il suo ultimo libro

Mercoledì 14 aprile, a Olbia, ci sarà la presentazione del libro “Un giorno lo dirò al mondo” di Alessandro Milan. Questo nel corso della “Rassegna Primavera con gli Autori“. L’incontro prevede una diretta streaming sul canale Youtube della Biblioteca Civica Simpliciana.

In particolare Alessandro Milan è giornalista, conduttore televisivo e infine radiofonico presso Radio24. Inoltre nel 2018 ha scritto il libro “Mi vivi dentro“, mentre nel 2019 ha pubblicato “Due milioni di baci” sempre per Dea Planeta.

“Un giorno lo dirò al mondo” si presenta a metà tra l’inchiesta giudiziaria e il racconto autobiografico. Il nuovo lavoro del giornalista è ispirato alla vicenda dell’italo-americano Derek Rocco Barnabei, giustiziato in Virginia nel 2000 dopo la condanna a morte per l’uccisione della fidanzata Sarah Wisnosky. La sentenza arrivò nel 1993 al termine di un processo indiziario durato tre settimane e Milan seguì da vicino per Radio 24 la vicenda. Intervistò svariate volte Barnabei e collaborò a due dirette dal braccio della morte. Interviste che incisero umanamente su Milan. Per vent’anni ha cercato di sciogliere i dubbi sulla vicenda di Derek, mantenendo la convinzione che nessuna risposta possa essere data da una condanna a morte. 

Concludendo Barnabei, quando fu condannato a morte per violenza sessuale e omicidio, si dichiarò innocente e vittima di un complotto. In molti si mobilitarono contro la sentenza. Tra questi esponenti politici, il Parlamento europeo che adottò all’unanimità una risoluzione sulla pena di morte citando nel documento il caso Barnabei, definendolo controverso. La richiesta fu quella di cambiare la condanna in ergastolo. Tra gli interventi anche quello di Papa Giovanni Paolo II. Tuttavia i numerosi tentativi non furono sufficienti al fine di bloccare l’esecuzione. Derek Rocco Barnabei, cittadino statunitense di origini italiane, fu giustiziato il 14 settembre 2000.