Oltre a generare meno eventi avversi, consentirebbe al doppio dei cittadini di essere immunizzati. Sul vaccino Johnson & Johnson: “Stop fuori luogo, Ue subisce scelte Usa”
“Risulta che, negli studi di fase III, in alcuni soggetti sottoposti al vaccino Astrazeneca, siano stati osservati effetti collaterali decisamente più lievi o del tutto assenti; dopo una accidentale somministrazione di dose più basse di vaccino. In questo senso, c’è chi ha supposto che, a fronte di dosi più basse di vaccino, si attivino risposte immunologiche più contenute; per questo, non in grado di evocare reazioni infiammatore significative dalle quali potrebbe scaturire la produzione di anticorpi anti-Fattore Piastrinico 4; a loro volta capaci di innescare la reazione trombotica”. Lo spiega l’immunologo Mauro Minelli; responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzata, che avanza questa proposta per rilanciare la campagna di vaccinazione.
Per quanto riguarda, invece, il vaccino Johnson&Johnson, dice l’immunologo Minelli all’Ankronos Salute, “l’interruzione del tutto inattesa e fuori luogo dell’indispensabile supporto del vaccino fornito dall’atteso J&J; oltre a minare profondamente le certezze che tutti noi avevamo riposto nel piano di immunizzazione di massa, evidenzia in maniera chiara una sostanziale debolezza della rappresentanza politica europea che; senza una ragione logicamente accettabile, si allinea pedissequamente alle decisioni americane“.
“Per 6 reazioni trombotiche, una sola delle quali fatale, registrate in donne di età compresa fra i 18 e i 45 anni dopo somministrazione di vaccino Johnson & Johnson negli Stati Uniti, dove erano già state vaccinate oltre sei milioni di persone (percentuale di rischio pari allo 0,000001%); l’Europa decide di ‘copiare’ le scelte del governo statunitense inibendo di fatto l’utilizzo delle dosi che intanto erano arrivate nel continente”;aggiunge l’immunologo.
“Appare evidente come queste scelte, oltre a compromettere significativamente l’efficacia del piano vaccinale – conclude; con il suo importante carico di attese positive; alterino ancor di più il già precario equilibrio tra cittadini sfiduciati e istituzione in affanno decisionale”.