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In Italia il primo trapianto al mondo di trachea su un paziente post Covid

I chirurghi del policlinico universitario Sant’Andrea di Roma hanno effettuato il primo trapianto di trachea in Italia. È il primo paziente post Covid-19 a riceverne uno.

Il trapianto di trachea è avvenuto lo scorso 2 marzo nella chirurgia toracica del Sant’Andrea, policlinico universitario della rete Sapienza e azienda di alta specializzazione della Regione Lazio. “Il paziente, un uomo di 50 anni originario della Sicilia, immediatamente risvegliato è stato da subito in grado di respirare e parlare autonomamente. Dopo un ricovero di tre settimane e un decorso post-operatorio regolare, ha ripreso la sua vita normale. Tornando così al suo lavoro e alla sua città“, sottolinea la nota della Sapienza.

I danni conseguenti all’infezione Sars-Cov2 e alle tecniche di ventilazione invasiva che si sono rese necessarie durante la malattia, hanno provocato l’assottigliamento della trachea. Ciò impediva quasi completamente la respirazione, rendendo necessario effettuare l’intervento“. Così spiegano i medici che oggi hanno presentato l’operazione in una conferenza stampa con la rettrice dell’Università Sapienza di Roma, Antonella Polimeni, e l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato.

L’intervento

L’intervento chirurgico, che ha coinvolto 5 operatori ed è durato circa 4 ore e mezza, è stato condotto con sofisticate tecniche di anestesia. Queste tecniche hanno permesso di non instituire la circolazione extracorporea – sottolineano i medici –. Abbiamo rimosso la trachea malata nella sua totalità. Successivamente è iniziata la delicata fase di ricostruzione che ha previsto la sua sostituzione con un segmento di aorta toracica criopreservata nella Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso, diretta da Diletta Trojan e perfettamente adattabile alle dimensioni della via aerea del paziente”.

Il paziente, immediatamente risvegliato e da subito in grado di respirare e parlare autonomamente, non ha necessitato di ricovero in terapia intensiva né di tracheostomia. Così si è ritrovato direttamente nel reparto di Chirurgia toracica – evidenziano i chirurghi –. Sono state effettuate broncoscopie quotidiane per controllare il corretto posizionamento del cilindro di silicone e il buono stato di conservazione del graft aortico. Il suo decorso post-operatorio è stato regolare e dopo tre settimane dall’intervento, il paziente è stato dimesso, senza la necessità di terapia immunosoppressiva, come avviene invece per gli altri trapianti d’organo, grazie alla scarsissima immunogenicità del graft aortico“.

Nel 2020 nella Chirurgia toracica di Sapienza-Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea hanno effettuato, sotto la direzione del professor Rendina, 1.323 interventi. Questo nonostante la maggiore complessità organizzativa dovuta all’emergenza Covid“, conclude la nota della Sapienza.

Un segnale importante anche per le competenze femminili

L’intervento è stato presentato oggi alla Sapienza dallo staff medico della Chirurgia toracica del Sant’Andrea. A dirigere lo staff vi sono stati Erino Rendina e la giovane chirurga Cecilia Menna. Quest’ultima è inoltre responsabile del programma ‘Tracheal Replacement‘ del Sant’Andrea.

Questo successo è motivo di soddisfazione per tutta la nostra comunità. Rappresenta un’ulteriore conferma degli eccellenti risultati clinici della ricerca medica e scientifica prodotta dall’ateneo, al servizio della salute della collettività. Il fatto poi che questo intervento veda in prima linea una giovane chirurga è un segnale forte di come le competenze femminili si possano affermare in ambiti professionali come quello chirurgico, tradizionalmente a quasi esclusivo appannaggio degli uomini“. Questo è quanto sottolinea la rettrice dell’Università Sapienza di Roma, Antonella Polimeni.

About Ilaria Atzei

Mi chiamo Ilaria e frequento l'ultimo anno della triennale di Beni Culturali e Spettacolo dell'Università di Cagliari.

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