Durante il periodo di lockdown, gli italiani hanno riscoperto un piacevole impegno “casalingo”: la passione per il verde. Il 7% degli italiani avrebbe iniziato a praticare il giardinaggio proprio durante questo peridodo.
Tra lockdown e coprifuoco gli italiani hanno riscoperto la passione verde. Lo conferma un’indagine dell’Osservatorio ‘The world after lockdown’ di Nomisma, secondo la quale il 7% degli italiani ha iniziato a praticare giardinaggio proprio durante il lockdown, alzando il numero di green lovers dai 16 milioni del 2019 ai 19 milioni del 2020. Se nelle città si riscopre la passione per piante e fiori sfruttando al meglio ogni angolo di balconi e terrazze, c’è un’area del nostro Paese dove l’amore per la natura ha radici antichissime e non è mai svanito: l’altopiano della Paganella.
Qui, nel cuore delle montagne trentine, la passione per il verde non è solo uno stile di vita, ma anche una vera e propria tradizione, che ha incoronato Molveno e Fai della Paganella ‘Comuni Fioriti 2018‘. Con alle spalle questa lunga tradizione che coinvolge l’intera comunità, in occasione dell’Earth Day che si celebra il 22 aprile, Dolomiti Paganella condivide 5 consigli per un orto sostenibile, per tutti i green lover che vogliono dedicarsi al proprio orto e giardino rispettando l’ambiente e la natura.
1. Utilizzare antiparassitari naturali.
Come insegnano le aziende agricole e gli abitanti dell’Altopiano della Paganella, è importante coltivare la terra con metodologie biologiche, senza utilizzare prodotti chimici, almeno quando esistono alternative naturali. Qualche esempio? Contro afidi e parassiti si possono utilizzare un decotto d’aglio o di bucce di cipolla, ma anche un macerato di pomodoro o di ortica. Tutte soluzioni naturali che permettono, inoltre, di sfruttare al meglio gli scarti alimentari e ridurre gli sprechi.
2. Utilizzare fertilizzanti naturali.
Come nel caso degli antiparassitari, anche i fertilizzanti possono essere realizzati utilizzando gli scarti della cucina, senza ricorrere così a prodotti chimici di alcun tipo. I fondi di caffè, per esempio, sono ricchi di azoto e antiossidanti e aiutano ad alimentare il terreno e lo stesso vale per le bucce di banana o i gusci d’uovo, ricchi di sostanze utili a far crescere, tra i tanti, i pomodori.
3. Evitare gli sprechi d’acqua.
In Dolomiti Paganella si utilizza l’acqua di sorgente o dei fiumi per innaffiare orti e giardini e sfruttare al meglio le risorse idriche, ma quando quando questo non è possibile ci sono ugualmente alcune buone pratiche per evitare gli sprechi. Innanzitutto è fondamentale bagnare piante e fiori nelle ore più fresche, cosicché l’acqua non evapori in breve tempo, poi è importante bagnare poco e spesso, puntando sulla costanza, più che sulla quantità. Infine, si può raccogliere l’acqua piovana e conservarla appositamente per piante e fiori, sfruttando così la natura invece della rete idrica.
4. Sfruttare l’amicizia tra le piante.
Alcune piante possono essere coltivate nello stesso vaso per risparmiare spazio e acqua, ma anche per valorizzare le reciproche proprietà. L’aglio, per esempio, contribuisce alla crescita di lamponi e rose, la melissa, la menta e il basilico, invece, favoriscono lo sviluppo e migliorano il sapore dei pomodori. Non solo, il cumino ammorbidisce il terreno, mentre la camomilla si sposa benissimo con le cipolle, migliorandone lo sviluppo e la crescita.
5. Scegliere le giuste varietà.
Per un orto o un giardino sostenibile è importante partire dal principio e scegliere varietà di piante e fiori adatte all’ambiente in cui si vive. Optare per specie non adatte al proprio clima o all’illuminazione della propria abitazione, infatti, può portare non solo a un dispendio maggiore di tempo, ma anche a un eccessivo fabbisogno idrico o all’utilizzo di fertilizzanti o antiparassitari chimici e non sostenibili sul lungo periodo.