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Salute, parti gemellari in aumento: Ivi risponde con il Single Embryo Transfer (Set)

Negli ultimi anni nel mondo si è assistito a un drastico aumento dei parti gemellari. IVI adotta il SET (Single Embryo Transfer), garantendo la massima sicurezza per la futura mamma e per il nascituro.

Negli ultimi anni, i parti gemellari hanno superato la quota di 1.6 milioni l’anno. Questo significa che, al mondo, un neonato ogni 42 ha un gemello. A confermarlo sono gli studi condotti presso l’Università di Oxford, l’Istituto francese di studi demografici e l’università olandese di Radboud. I risultati sono pubblicati sulla rivista Human Reproduction. Secondo le ricerche, i parti gemellari sono aumentati di un terzo, passando da 9 a 12 ogni mille.

I fattori principali che spiegano il fenomeno sono due. Il primo è imputabile all’età media in cui si cerca una gravidanza, che sta diventando sempre più alta. Il secondo, invece, è dovuto al fatto che un numero sempre maggiore di persone ricorre alla fecondazione assistita per avere un bambino.

Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) e parti gemellari

Nei paesi più sviluppati, l’incremento del numero dei parti gemellari può essere appunto correlato al fatto che nella gestione dei trattamenti di PMA non viene adottata una strategia sul numero di embrioni da trasferire che riduca al minimo il rischio di complicanze. Infatti, spiega la Dott.ssa Daniela Galliano (medico chirurgo, specializzata in Ginecologia, Ostetricia e Medicina della Riproduzione, Responsabile del Centro PMA di IVI Roma), nel 2009 una sentenza della Corte costiruzionale ha abrogato gli obblighi relativi al numero di ovociti da trattare e agli embrioni da impiantare. Prima di questa modifica vigeva la legge 40 del 2004, che stabiliva l’obbligo di trattare solo 3 ovociti per volta e di impiantare in utero tutti gli embrioni ottenuti, con il conseguente aumento tra il 2004 e il 2009 di gravidanze gemellari.

Il Single Embryo Transfer

IVI, clinica specializzata integralmente in procreazione assistita, va in controtendenza proponendo il SET, ovvero il Single Embryo Transfer. Questo trattamento garantisce la massima sicurezza delle pazienti e dei nascituri. Infatti, trasferire un singolo embrione alla volta, consente di ridurre fortemente la possibilità di parti gemellari. Questo vuol dire che ci saranno meno possibilità, per la futura madre e per il nascituro, di andare incontro a tutte le complicazioni che un parto gemellare può comportare. Parto cesareo o prematuro, ipertensione e emorragie postpartum sono alcune delle complicanze di cui parla la Dott.ssa Galliano.

La tecnica SET prevede una normale stimolazione ormonale della paziente, con trattamento di più ovociti. La coppia disporrà quindi di diversi embrioni crioconservati che potrà utilizzare nel caso in cui il primo tentativo di impianto non vada a buon fine, oppure nel caso in cui la coppia voglia affrontare un’altra gravidanza in futuro. Questo è molto importante per la tutela della donna, che sarà sottoposta a una sola stimolazione ormonale.

Inoltre, i tassi di successo di IVI per trattamenti con un solo embrione sono altissimi. “Raggiungono l’87,2% in caso di FIV-ICSI e il 92,6% in caso di ovodonazione”, afferma la Galliano.

 

About Giulia Demuru

Studentessa presso l'Università di Cagliari - Filosofia e teorie della comunicazione

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