Dopo la vittoria di ieri con il Parma, per il Cagliari la più difficile da raggiungere rimane quella col Torino: ha una partita in meno e negli scontri diretti ha un vantaggio abissale sulla differenza reti.
Le altre squadre da battere sono Fiorentina e Benevento. Ma c’è una condizione inderogabile: il Cagliari deve batterle tutte e due. Con i viola in teoria servirebbero due reti di scarto anche in questo caso per superare una differenza reti che vede ora come ora i toscani sopra con sei goal in meno al passivo. Due scontri in rapida successione, il 9 e il 12 maggio. Altra condizione: il Cagliari deve arrivare a quelle gare ancora vivo.
E qui si riparla di presente. E delle prossime due gare ravvicinate con Udinese e Roma. Quasi un percorso a difficoltà crescente. Mercoledì c’è l’Udinese al Friuli: la squadra di Gotti è comodamente al centro della classifica e aspetta solo di raccogliere quei tre quattro punti che le mancano per avere anche il conforto della salvezza certa. Nelle ultime sfide sta andando su e giù: ha battuto sabato il Crotone, ma nel turno precedente aveva perso in casa con il Torino.
Se vuole continuare a sperare, il Cagliari deve proprio seguire la strada del Toro: non solo battendo i bianconeri, ma anche ripetendo l’impresa di ieri di Belotti e compagni con la Roma, a Cagliari il 25 aprile, distratta dall’Europa League. Anche perché poi, prima di Fiorentina e Benevento, i rossoblu saranno al Diego Maradona di Napoli.
La possibile spinta per affrontare questa corsa a ostacoli di sette giornate? Il gol di Cerri che ha consentito al Cagliari di battere il Parma a pochi secondi dalla fine. Una gara che per i tifosi ha molte analogie con un Cagliari Napoli di tredici stagioni fa. Anche in quell’occasione i rossoblu in piena zona retrocessione erano sotto di un gol al novantesimo. Ma poi ribaltarono la situazione con il pareggio di Matri e il gol vittoria di Conti. Di testa come quello di Cerri. Per l’attuale allenatore del Genoa Ballardini fu la prima vittoria della sua carriera in A. E per il Cagliari fu l’inizio di una rincorsa terminata con la salvezza. La differenza? Allora c’erano ancora diciotto partite da giocare, ora ne mancano solo sette.